20. Agosto 2012

Corine Mauch presiede la maggiore città svizzera. Se si tratta di investimenti in infrastrutture per il traffico, le sue priorità sono diverse da quelle del Consiglio federale.

tob. Nel 1994 e nel 2004 il popolo svizzero ha votato contro un secondo tubo stradale al Gottardo. Ora il Consiglio federale propone di costruire comunque questa galleria. Che significato ha questo progetto per la città di Zurigo?
Corine Mauch: Ottimi collegamenti di trasporto sono decisivi per l’intero spazio economico di Zurigo e non solo per la città. È quanto mostrano anche tutte le inchieste presso le ditte. La galleria di base del Gottardo significa un salto di qualità per la connessione fra il Ticino e la Svizzera tedesca e per il collegamento Zurigo-Milano. La ferrovia diventa concorrenziale rispetto ai collegamenti aerei e alla strada. Il secondo tubo stradale, messo ora di nuovo in gioco, è invece un progetto molto costoso, che bloccherebbe mezzi urgentemente necessari altrove. I maggiori problemi di traffico in Svizzera sono quelli negli agglomerati.

Non solo nella Svizzera occidentale si sono levate voci di politici che temono per i progetti nella loro regione. Condivide questi timori?
Per noi a Zurigo era ed è chiaro che dobbiamo dare un contributo alla raggiungibilità delle zone periferiche del paese. Perciò le Zurighesi e i Zurighesi hanno sempre sostenuto la perequazione finanziaria nazionale, sebbene dobbiamo immettere centinaia di milioni in questo sistema. In senso inverso è però anche vero che non si deve indebolire la forza economica dei centri. Perciò è prioritario risolvere rapidamente i problemi del traffico d’agglomerato. L’allocazione dei mezzi deve essere efficace e ottimale per l’intero sistema dei trasporti. Questo non è il caso con un secondo tubo stradale al Gottardo.

Quali sono i progetti infrastrutturali per il traffico più urgenti nella regione di Zurigo?
Ci vuole il Brüttener tunnel fra Zurigo e Winterthur, di cui approfitta fortemente anche la Svizzera orientale. Poi abbiamo bisogno di un doppio binario continuo fra Zurigo e Zugo. Da un lato è importante per il traffico regionale in direzione di Zugo, ma anche per poter sfruttare appieno i vantaggi della nuova galleria di base del Gottardo. Importante è anche una nuova ferrovia urbana nella valle della Limmat. La regione si sviluppa a vista d’occhio e necessita di concetti per il traffico che siano validi anche in futuro. Perciò vogliamo estendere la rete di tram in direzione di Baden. Dal punto di vista degli automobilisti è urgente il potenziamento della galleria del Gubrist. Qui il traffico s’incolonna 350 giorni all’anno, al Gottardo sono meno di 150 giorni.

La galleria stradale del Gottardo registra in media 17’000 veicoli al giorno. Gli ingorghi sono dovuti solo al traffico delle vacanze e del tempo libero. Su tratti d’autostrada nell’agglomerato in parte si contano molto più di 100’000 veicoli al giorno. Quanti sono sulle strade maggiormente trafficate all’interno della città di Zurigo?
Solo entro i confini della città registriamo 85’000 veicoli al giorno sulla A1 a Schwamendingen. Sul ponte Hardbrücke sono 38’000 e sul ponte del Quai 46’000 veicoli.

«Persino un collegamento di quartiere come la Bergstrasse a Zurigo-Hottingen registra 16’000 passaggi al giorno, quasi quanti quelli della galleria del Gottardo»
Come giudica il confronto costi/benefici fra la galleria stradale del Gottardo (più di 2 miliardi di franchi) e il passante ferroviario di Zurigo (anche circa 2 miliardi di franchi)?
Dal punto di vista della sostenibilità la differenza è evidente. La ferrovia è – anche tenendo conto della problematica del rumore – decisamente più rispettosa dell’ ambiente rispetto al traffico stradale. Anche una valutazione quantitativa dà un quadro chiaro: persino un collegamento di quartiere come la Bergstrasse a Zurigo-Hottingen registra 16’000 passaggi al giorno, quasi quanti quelli nella galleria del Gottardo. In ogni città abbastanza grande della Svizzera ci sono strade che devono assorbire più traffico stradale di quanto ve ne sia al Gottardo.

In che misura Zurigo è colpita dal traffico pesante di transito e il trasferimento del traffico delle merci dalla strada alla ferrovia è sensato anche per Zurigo?
Grazie alla circonvallazione ovest abbiamo potuto liberare dal traffico di transito interi quartieri e riqualificare le strade. La famosa e temuta Weststrasse è oggi una strada ambita da chi cerca casa. Ma le circonvallazioni non risolvono il problema del clima. La problematica del CO2 non è un fenomeno locale. Se con una politica intelligente nel transito dalle Alpi risparmiamo CO2, ciò va a vantaggio di tutti. Perciò la galleria di base del Gottardo è importante, mentre un secondo tubo stradale è un investimento sbagliato.

Cos’è dal suo punto di vista una mobilità sostenibile, proprio anche sullo sfondo degli scenari globali e dei cambiamenti climatici?
Nel settore del traffico abbiamo un aumento delle emissioni. Perciò dobbiamo urgentemente ridurre le emissioni di CO2 dovute al traffico. Abbiamo bisogno di un trasferimento verso più trasporti pubblici, più trasporti su rotaia e, nell’ambito dei percorsi brevi, più traffico lento.

Per rapporto alla mobilità sostenibile ci sono delle differenze fra il traffico al Gottardo e quello di Zurigo?
Ci sono delle diversità d’impostazione. Il traffico lento ha un ruolo centrale in città, ma evidentemente non nel traffico in direzione del Ticino. Qui sono importanti i collegamenti ferroviari veloci. Con la galleria di base stiamo costruendo l’infrastruttura necessaria per questi collegamenti.Com’è la situazione degli ingorghi a Zurigo in confronto a quelli al Gottardo? C’è sicuramente almeno un rapporto. Poiché le risorse finanziarie sono limitate, bisogna investire dove in beneficio complessivo per la Svizzera è maggiore. E non è il caso del Gottardo. Basta dare un’ occhiata alla mappa degli ingorghi in Svizzera per non avere più dubbi in proposito.

«Quando vado in Ticino o in Italia, viaggio col treno.»
Dal nostro punto di vista la proposta di Doris Leuthard di costruire un secondo tubo, ma di poi circolare in entrambe le canne su una sola corsia, è insincera. Lei personalmente crede che in futuro si circolerà su una sola corsia anche se bisogna costruirne due?
Mi aspetto ovviamente che il Consiglio federale rispetti la Costituzione. Però fra venti o trenta anni, quando il secondo tubo sarà costruito e la galleria esistente sarà stata risanata, la situazione sarà completamente diversa. Io temo che allora ci si lamenterà per un investimento miliardario che non potrà essere utilizzato appieno, oppure perché gli investimenti miliardari nell’Alptransit non rendono, poiché si attira di nuovo il traffico dalla ferrovia alla strada.

Quante volte transita personalmente attraverso il Gottardo?
Non ho un’auto. Quando vado in Ticino o in Italia, viaggio col treno.

Che cosa significa per lei personalmente questo collegamento col Ticino?
Quale responsabile della promozione cinematografica di Zurigo ogni anno sono felice di poter andare al festival del film di Locarno. Apprezzo sempre molto queste giornate in Ticino e a volte riesco persino ad aggiungere qualche giorno e fare l’una o l’altra magnifica escursione nelle montagne ticinesi.

Ritiene che la coesione della Svizzera sia minacciata se nel periodo del risanamento della galleria stradale del Gottardo ci sarà un’offerta sostitutiva su rotaia, come aveva proposto il Consiglio federale nel 2010 nel suo rapporto basilare?
No, la coesione nazionale della Svizzera non dipende da un ulteriore galleria attraverso il Gottardo. Importanti sono la comprensione reciproca, la solidarietà e buoni collegamenti. Con l’Alptransit creiamo il collegamento nord-sud migliore e più veloce di tutti i tempi. La galleria ferroviaria in quota può servire come alternativa temporanea al tunnel stradale. Questa è una possibilità più intelligente e anche meno cara rispetto a un secondo tubo. Ma fra Zurigo e il Ticino c’è ancora una connessione del tutto speciale. La colonia d’artisti sul Monte Verità e il movimento dadaista a Zurigo sono stati le culle di un nuovo modo di comprendere l’arte. Perciò vogliamo coinvolgere anche il Ticino nei festeggiamenti per il 100esimo compleanno di Dada nel 2016.