11. Gennaio 2012

La Consigliera federale Doris Leuthard ha presentato oggi alla Commissione dei trasporti del Consiglio degli Stati il rapporto sul trasferimento del traffico merci 2011. Inutile discutere se le merci devono o meno essere trasferite. Il trasferimento è d’obbligo.

Con l’accettazione dell’Iniziativa delle Alpi nel 1994, il Consiglio federale ha ricevuto dal popolo il chiaro mandato di trasferire il traffico merci dalla strada alla ferrovia. Fino ad oggi senza successo. Anche il Consiglio federale è cosciente che solo con l’introduzione di una borsa dei transiti alpini si potrà raggiungere quest’obiettivo. „L’inattività del Consiglio federale può essere interpretata come un rifiuto a mettersi al lavoro ed è in contraddizione con le basi stesse della nostra democrazia» ha dichiarato Fabio Pedrina, presidente dell’Iniziativa delle Alpi.

Di recente l’Unione dei trasporti pubblici (UTP), le Ffs Cargo e la BLS Cargo hanno informato la stampa che le ferrovie sono pronte a gestire il trasferimento del traffico pesante. Secondo gli esperti, la produttività dei trasporti merci su rotaia può ancora essere aumentata. Ci vuole però la volontà politica: le vie d’accesso alla galleria di base del Gottardo devono essere rialzate fino ai 4 metri d’altezza. La politica deve inoltre vegliare che i treni merci sull’asse di transito nord-sud ricevano la stessa priorità che i treni passeggeri, al fine di garantirne la puntualità. Fabio Pedrina chiede al Consiglio federale e al Parlamento di prendere le loro responsabilità: „Il trasferimento del traffico pesante è possibile unicamente con la volontà politica. Ne abbiamo abbastanza di scuse, è necessario ora prendere le decisioni giuste e far finalmente avanzare questo dossier “.

La commissione dei trasporti del Consiglio degli Stati è inoltre stata informata sul risanamento della galleria stradale al Gottardo. La situazione è chiara. La Costituzione non permette la costruzione di una seconda galleria. Il popolo ha deciso così a diverse riprese, ultima in data il 15 maggio 2011 quando il Canton Uri ha rifiutato per l’ennesima volta la costruzione di un secondo tubo. Con la messa in servizio di treni navetta per le autovetture e i camion si può sormontare il difficile periodo del risanamento lasciando inoltre aperta la galleria durante i periodi estivi. Il raddoppio invece saboterebbe definitivamente il trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia voluto dal popolo.

Il Consiglio federale non deve avere dubbi sull’obiettivo del trasferimento del traffico, ma deve finalmente intraprendere le trattative con i paesi vicini sull’introduzione di una borsa dei transiti alpini. Un’attitudine senza coraggio non fa per niente avanzare la Svizzera. AlpTransit, la cui costruzione è costata diversi miliardi di franchi, deve ora poter mostrare la sua efficacia. Le regioni toccate dal traffico di transito in Austria, Italia e Francia sostengono già la borsa dei transiti alpini.

Persona di contatto
Fabio Pedrina, presidente, 079 249 29 42