23. Settembre 2016

Con cinque anni di ritardo, il Consiglio federale ha oggi mantenuto la sua promessa del 2011 e deciso un aumento della TTPCP a partire dal 2017. «Così il Governo fa un passo nella giusta direzione, atteso ormai da troppo tempo. Presto la NTFA sarà completata. Il numero dei camion sta già diminuendo. Adesso è giunto il momento di applicare correttamente l’iniziativa delle Alpi», afferma Jon Pult, Presidente dell’Iniziativa delle Alpi.

L’ultima volta, il Consiglio federale aveva aumentato la TTPCP otto anni fa. Con l’adeguamento attuale il costo medio per un transito dalle Alpi da Chiasso a Basilea sale a 298 franchi. È un prezzo sempre ancora distante dal massimo di 325 franchi che potrebbe essere richiesto in base all’accordo sui trasporti terrestri con l’UE. «Il Consiglio federale non sfrutta appieno le sue possibilità e così sovvenziona indirettamente il settore nazionale e internazionale dell’autotrasporto», dice Jon Pult. «Inoltre, con la TTPCP troppo bassa, negli anni alla Confederazione sono sfuggite parecchie centinaia di milioni di franchi.»

Con il suo atteggiamento titubante il Consiglio federale si contraddice. Nel rapporto sul trasferimento 2011 scriveva: «Fintanto che non saranno disponibili la borsa dei transiti alpini o altri strumenti di restrizione nella gestione del traffico pesante, per la riscossione di tasse nel traffico nord-sud dovrebbero essere sfruttati tutti gli strumenti e i margini di manovra negoziati con l’UE.»

Anche con l’adeguamento deciso oggi è chiaro che la TTPCP dovrà presto essere fondamentalmente rivista. «Dal 2020 la suddivisione secondo le classi EURO non avrà più effetto, perché allora praticamente tutti i camion apparterranno alla categoria più alta Euro VI», spiega Manuel Herrmann, responsabile della politica di protezione delle Alpi presso l’Iniziativa delle Alpi: «in futuro il Consiglio federale dovrà differenziare soprattutto in base alle emissioni di CO2 dei camion.»

Contatti
• Jon Pult, Presidente, 076 508 16 33
• Manuel Herrmann, responsabile della politica di protezione delle Alpi, 078 765 61 16