11. Febbraio 2010

Di Alf Arnold Rosenkranz, Direttore dell’Iniziativa delle Alpi
La politica di trasferimento si trova in una fase molto delicata. Se non si agisce adesso, si rischia un importante rovescio. Sta al Consiglio federale e al Parlamento adottare le contromisure necessarie.

Il nuovo rapporto sul trasferimento assomiglia a una sincera confessione a lungo rimandata… Come l’Iniziativa delle Alpi aveva chiesto già parecchi anni fa, è stata fatta finalmente una valutazione esterna della politica di trasferimento, ciò che ha probabilmente influito sulla nuova e più oggettiva valutazione della situazione.

Il Consiglio federale ammette che solo la borsa dei transiti permetterà di raggiungere l’obiettivo del trasferimento. Ammette che, senza ulteriori misure, non sarà neppure possibile raggiungere l’obiettivo intermedio di al massimo 1 milione di transiti nel 2011. Ammette che la TTPCP non ha compensato appieno gli effetti negativi dell’aumento del limite di peso e che da qui non c’è da attendersi un ulteriore effetto sul trasferimento. Sono tutte cose che l’Iniziativa delle Alpi ha già detto e ripetuto.
Uno studio specifico ha anche mostrato che la galleria di base del Lötschberg non ha avuto effetti di trasferimento significativi. Il Consiglio federale concorda quindi anche con le principali conclusioni del nostro studio sugli effetti di trasferimento, prevedibilmente limitati, della galleria ferroviaria di base del Gottardo.
Il rapporto sul trasferimento conferma anche che, alla sua scadenza a fine 2010, non saranno probabilmente stati utilizzati circa 600 milioni del corrente quadro dei pagamenti di 2,8 miliardi di franchi per il sostegno al traffico ferroviario delle merci. Pure dei fondi destinati alla costruzione di terminali è stato impegnato solo il 50%, ciò che tuttavia sembra essere riconducibile a cause tecniche.
È inoltre importante sapere che per il momento ci sono ancora sufficienti capacità ferroviarie sull’asse nord-sud: nel 2008 le capacità di trasporto disponibili per il traffico delle merci sono state usate solo al 66%, anche se in determinati periodi si sono avuti dei problemi di sovraccarico.
Inquietanti, seppure anch’esse non sorprendenti, sono le affermazioni sull’attuale crisi congiunturale: potrebbe modificare in modo durevole il riparto modale a scapito della rotaia. Da una parte la ferrovia ha perso molto più traffico rispetto alla strada (-24% nel primo semestre 2009 contro il -14% della strada). D’altra parte è noto che la ferrovia, a causa della sua flessibilità limitata, fa più fatica a riprendersi alla prossima ripresa congiunturale.
E quali sono i buoni propositi del Consiglio federale?
Il Consiglio federale vuole esaminare possibili misure supplementari: intensificazione della collaborazione internazionale con coinvolgimento degli attori politici, scientifici e dell’economia dei trasporti; elaborazione di un „masterplan“, eventualmente con impegno volontario degli interessati; divieto di circolazione per certe categorie di veicoli e per certe merci. Lo strumento principale resta comunque la borsa dei transiti alpini che sarà inserita in un ampio programma di trasferimento improntato alla sostenibilità. Sono proposte sulle quali possiamo concordare, ammesso che vengano poi effettivamente messe in pratica. Anche l’inserimento della borsa dei transiti in un contesto internazionale è sensato, purché non serva a rinviare sine die la sua realizzazione.

Dal nostro punto di vista, a breve termine si potrebbero completare gli interventi con i seguenti strumenti per raggiungere l’obiettivo intermedio 2011:

Il sistema di dosaggio al Gottardo deve essere inasprito. Se i camion contano come 4 veicoli leggeri invece che come 3, il numero dei TIR scende e, al contempo, aumenta la sicurezza nella galleria del Gottardo (l’esperienza mostra che una gestione più severa del traffico pesante permette di migliorare la sicurezza nel tunnel).
I costi esterni del traffico merci su strada quale base della TTPCP devono essere rivalutati a breve termine. Un certo aumento, per altro già previsto, può senz’altro essere giustificato, se si tien conto di un maggior numero di fattori (in particolare degli effetti sul clima) e del rincaro. Così è anche possibile compensare rapidamente le entrate mancanti della TTPCP. In quest’ambito chiediamo che il Consiglio federale anticipi un’eventuale decisione negativa del Tribunale federale nel procedimento attualmente in corso.
Il quadro dei pagamenti 2000-2010 deve essere disponibile anche per i contributi agli investimenti. In tempi di crisi economica, le ferrovie tendono a liberarsi di tutti i fattori di costo eccedenti e ad aumentare i prezzi (!). I mezzi aziendali persi mancheranno quando ci sarà la ripresa economica – e, a causa degli aumenti di prezzo, potrebbero mancare anche i clienti. La Confederazione può aiutare le ferrovie a prepararsi per tempo alla ripresa economica.
Col quadro dei pagamenti vanno finanziati anche gli investimenti nelle infrastrutturedel SIF – per quanto necessario, ma ormai sembra proprio che lo sia.
Berna / Altdorf, 11.2.10