17. Novembre 2010

Nel 2016/17 entrerà in funzione la galleria di base del San Gottardo. Al più tardi a quel momento dovrà essere disponibile anche la borsa dei transiti alpini, affinché il trasferimento delle merci sulla rotaia possa essere concluso entro due anni dall’inaugurazione del tunnel. Il popolo è sempre ancora decisamente favorevole alla politica di trasferimento, come ha dimostrato un sondaggio dell’Iniziativa delle Alpi – noi non molliamo.

Il gran tumulto attorno alla galleria di base del Gottardo s’è placato, l’eco dei discorsi del dì di festa s’è spenta. Nella penombra della galleria di 57 chilometri fra Erstfeld e Bodio sono tornati al lavoro i minatori, gli operai e gli ingegneri. C’è ancora molto da fare prima che, nel 2016/17, i primi treni possano circolare in orario in questa nuova meraviglia del mondo. Solo nella primavera del 2011 anche il secondo tubo sarà completato. Ma non ci sono più dubbi che la galleria entrerà in funzione come quella di «solo» 34 km al Lötschberg, forse persino con un anno d’anticipo.

Più capacità, più produttività…
Adesso la palla è di nuovo nel campo della politica. Nel 1999 il Parlamento aveva deciso che il trasferimento del traffico attraverso le Alpi doveva essere realizzato entro due anni dall’apertura della galleria di base del Lötschberg. Nel 2008 ha rinviato questo termine a due anni dopo l’entrata in funzione della galleria di base del Gottardo. Al più tardi a quel momento non devono più essere possibili altre scuse! Insieme al tunnel del Lötschberg, la nuova linea di pianura del Gottardo di base aumenterà massicciamente le capacità del traffico ferroviario attraverso le Alpi e ne semplificherà l’esercizio.

Anche ciò non basta comunque per trasferire le merci dalla strada alla ferrovia. Sono ancora necessari investimenti per alcune centinaia di milioni di franchi per progetti relativamente modesti, ma di grande efficacia, sulle linee d’accesso fra Basilea ed Erstfeld e fra Bodio e il confine a sud. Così è possibile aumentare la capacità dell’asse del Gottardo da 160 a 260 tracce al giorno e da 22 a 36 milioni di tonnellate all’anno, ancor prima che sia inaugurata anche la galleria di base del Ceneri nel 2019. Basterebbe per assorbire l’intero volume di merci trasportato su strada! La legge sul trasferimento del traffico merci non chiede tanto, ma solo la riduzione circa della metà fino a al massimo 650’000 camion all’anno.

… ma anche più misure d’incentivazione
Adesso spetta al Parlamento e al Consiglio federale adottare i provvedimenti necessari affinché il trasferimento riesca e non succeda che, non ostante tutti gli investimenti, le merci continuino a circolare su strada. La razionalizzazione e la riduzione dei costi possibili grazie alla galleria di base non rendono automaticamente più attrattiva la ferrovia. Il tratto è troppo corto nel contesto dei flussi delle merci in Europa. Perciò è necessaria una borsa dei transiti alpini!

Spetta al Consiglio federale negoziare coi paesi vicini e con l’UE in vista dell’introduzione della borsa dei transiti e spetta al Parlamento adottare le revisioni di legge necessarie. Se il trasferimento deve essere effettivo nel 2019, la borsa dei transiti alpini deve funzionare al più tardi al momento dell’inaugurazione della galleria di base del Gottardo. Sarebbe però meglio se la borsa dei transiti potesse ridurre il numero dei camion già prima dell’apertura della galleria. Così l’economia avrebbe abbastanza tempo per adattarsi alla nuova situazione.

Grafico: Iniziativa delle Alpi / Scriptum
Tre quarti favorevoli al trasferimento
Un sondaggio rappresentativo, eseguito dall’istituto Link su incarico dell’Iniziativa delle Alpi, ha avuto un esito inequivocabile: il popolo svizzero è sempre saldamente favorevole al trasferimento del traffico delle merci. Il 79 per cento degli interrogati appoggia la richiesta di trasferire sulla rotaia il traffico delle merci in transito dalle Alpi al più tardi al momento dell’entrata in esercizio della galleria di base del Gottardo. Sono state interpellate 1211 persone di tutte le regioni del paese. Il sostegno al trasferimento è particolarmente forte in Ticino col 90% di favorevoli (Romandia 76%, Svizzera tedesca 79%). L’approvazione dell’obiettivo di trasferimento sale con l’età e col livello d’istruzione degli interrogati. Ma anche il 69% dei giovani fra 15 e 29 anni appro­vano, nonché il 68% delle persone con una formazione di base.
L’inchiesta ha inoltre mostrato che il 67 per cento sarebbe perfino favorevole a vietare completamente il transito dei camion nella galleria autostradale del Gottardo, se fosse disponibile un’alternativa di trasporto attraverso la galleria ferroviaria di base. Anche in questo caso il sostegno è particolarmente forte in Ticino (84%), fra le persone con un livello d’istruzione alto (73%) e fra quelle con più di 30 anni d’età. Perciò l’Iniziativa delle Alpi propone di istituire un’autostrada viaggiante per i camion nella nuova galleria ferroviaria di base.

Per trasportare i circa 500’000 autocarri che, in base alla legge sul trasferimento, potrebbero ancora transitare dal Gottardo su strada (sono 650’000 inclusi il San Bernardino, il Sempione e il Gran San Bernardo), sono necessari tre treni per direzione e per ora. Per gli automobilisti questa soluzione sarebbe sicuramente vantaggiosa. La sicurezza nella galleria stradale del Gottardo e sulle rampe d’accesso sarebbe molto migliore e sarebbe possibile eliminare il sistema di dosaggio che, per motivi di sicurezza, limita artificialmente la capacità del tunnel. Ci sarebbero meno colonne. Il rimanente traffico ferroviario non ne soffrirebbe poiché, oltre alla galleria di base, avrebbe comunque ancora a disposizione la linea di montagna. A seconda del tipo di orario si dovrebbero far circolare sulla vecchia linea da zero a 3 treni merci leggeri, come avviene già oggi al Lötschberg. Sarebbe comunque possibile offrire una cadenza di mezz’ora per i treni passeggeri nella galleria di base.

Gallerie più grandi?
aa. Fino al 15 ottobre il settore dei trasporti stradali metteva in cattiva luce la politica di trasferimento con l’argomento della supposta insufficiente capacità di trasporto. Nel frattempo è caduto l’ultimo diaframma nella galleria di base del Gottardo. E subito gli autotrasportatori hanno trovato una nuova scusa. I tunnel sulle vie d’accesso sarebbero di 20 cm troppo bassi. In sé, l’affermazione è corretta, ammesso che si vogliano trasportare semirimorchi alti 4 metri su cosiddetti carri tasca. Ma non è scritto da nessuna parte che le merci trasportate dalla ferrovia debbano per forza essere stipate nei semirimorchi dei camion. Per i container e i trasporti a carro completo già oggi il problema dell’altezza non si pone più. Non di meno, l’Iniziativa delle Alpi ritiene sia sensato adattare i profili delle gallerie sulle vie d’accesso (sull’asse del Sempione-Lötschberg non ci sono ­problemi da questo punto di vista). Come effetto secondario, l’asse del Gottardo sarebbe percorribile anche da treni passeggeri a due piani.