19. Maggio 2008

La commissione dei trasporti del Consiglio nazionale è titubante. Due iniziative cantonali, lo sciopero alle officine FFS di Bellinzona e l’aumento dei transiti di TIR registrato l’anno scorso preoccupano gli esperti del traffico. Decideranno solo nei prossimi giorni sul da farsi.

La legge che dovrà applicare la volontà popolare di trasferire le merci sulla ferrovia si chiama «Legge sul trasferimento del traffico merci» (LTrasf). Nella versione approvata dal Consiglio degli Stati si tratta piuttosto di una «Legge sul RINVIO del trasferimento del traffico merci» (LRinv). Mentre il Consiglio degli Stati ha liquidato la questione veloce come un treno, la commissione del Nazionale ha già speso tre sedute per occuparsi del tema. L’allarmante evoluzione del traffico pesante in transito registrata l’anno scorso preoccupa i commissari. Dopo un mezzo decennio di tendenza al ribasso, i transiti di camion attraverso le Alpi sono aumentati del 7 per cento nel 2007. Questo aumento può essere fermato solo con la borsa dei transiti alpini. Ma non basta dare incarico al Consiglio federale di avviare trattative coi paesi vicini, come ha fatto il Consiglio degli Stati. Il Consiglio federale deve avere un chiaro incarico di introdurre in tempo utile questo strumento di mercato per il trasferimento del traffico!

Come pro memoria sono arrivate anche due iniziative cantonali, decise dal Gran consiglio ticinese il 18 febbraio e dal parlamento del Canton Uri due giorni dopo, giusto quattordici anni dopo la votazione popolare (!) sull’iniziativa delle Alpi (cfr. pag. 3). Entrambe le iniziative chiedono di accelerare i tempi del trasferimento e di introdurre la borsa dei transiti.

Infine, anche il deficit della FFS Cargo e lo sciopero delle maestranze delle officine di Bellinzona hanno fatto suonare il campanello d’allarme dei politici (cfr. articolo qui a fianco). Improvvisamente sono tornate d’attualità questioni come il sostegno del traffico merci interno, che il Parlamento aveva ancora respinto l’anno scorso, o la riforma dei prezzi di traccia, che l’Ufficio federale dei trasporti ha più volte rinviato. Dopo il Consiglio nazionale anche la commissione dei trasporti del Consiglio degli Stati ha approvato una mozione del presidente dell’Iniziativa delle Alpi, Fabio Pedrina (PS, TI), che chiede una differenziazione dei prezzi di traccia in base alla domanda e all’offerta. Così sarebbe possibile distribuire meglio il traffico nelle varie fasce orarie e quindi aumentare la capacità della rete senza che ciò causi dei costi.

Anche i contributi all’esercizio del traffico ferroviario delle merci non sono più sacrosanti. Come l’Iniziativa delle alpi, anche il commentatore della «Neue Zürcher Zeitung» si chiede se non sarebbe meglio investire questi soldi nel potenziamento dell’infrastruttura. Per usare questi fondi per l’infrastruttura è però necessario introdurre la borsa dei transiti, che permette di ridurre le sovvenzioni all’esercizio.

Aspettiamo con curiosità le decisioni della Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale. Avrete occasione di leggere sui giornali cosa avrà deciso.