18. Giugno 2005

L’Ufficio federale dei trasporti vuole rinviare di quasi 20 anni il termine per il trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia. Per l’Iniziativa delle Alpi questo raggiro della volontà popolare è inaccettabile! I nostri figli hanno il diritto di respirare aria pulita.

aa. Nel 1994 il popolo ha accettato l’Iniziativa delle Alpi e deciso di trasferire le merci in transito su ferrovia nell’arco di dieci anni. Per molto tempo non se n’è fatto nulla. Solo quando le associazioni ambientaliste hanno minacciato di respingere gli Accordi bilaterali I, il Parlamento ha finalmente adottato una legge sul trasferimento del traffico… rinviando il termine al 2009. Dal 2001, sulle nostre strade si sono registrati i primi risultati positivi. Nel 2004 – per la prima volta dall’apertura della galleria autostradale del Gottardo – la quota di trasporti effettuati con la ferrovia è aumentata. E adesso l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) vuole rinviare l’obiettivo di trasferimento fino al 2018 o persino al 2023, in quanto gli strumenti per attuare il trasferimento su rotaia sarebbero insufficienti – come se l’Iniziativa delle Alpi non l’avesse mai detto! Questo fronte è comandato dal direttore dell’UFT, Max Friedli, che vuole fare della Svizzera una nazione che rispetta le regole europee, favorevoli ai camion… più di quanto non facciano molti altri paesi della stessa UE. E c’è da temere che il Consigliere federale Moritz Leuenberger appoggi l’idea dell’UFT e mandi in consultazione la prevista legge sul trasporto delle merci. Così non va! Non facciamoci prendere in giro! È il momento di agire, non di capitolare: la borsa dei transiti alpini, la cui fattibilità ed efficienza è stata dimostrata da uno studio del DATEC, deve essere realizzata subito e non semplicemente elencata fra le possibilità. L’incendio di un TIR nella galleria del Fréjus in giugno ci ha ricordato il potenziale di rischio degli automezzi pesanti nelle lunghe gallerie alpine, per gli altri utenti della strada come per i camionisti e i loro committenti, che ora dovranno fare a meno della galleria per diverse settimane. Solo il trasferimento dei trasporti di merci su ferrovia ci salverà da ulteriori catastrofi di questo tipo. La qualità dell’aria in Ticino è un’altra catastrofe. L’aumento delle malattie respiratorie dei bambini è inquietante. Una delle cause principali sono le emissioni nocive dovute al transito degli autocarri. Difendiamoci! Mandate la cartolina postale allegata al Consigliere federale Moritz Leuenberger! E mandate montagne di lettere di lettori ai giornali e ai periodici. Sulla nostra homepage trovate ulteriori informazioni e possibilità di sostenere l’obiettivo del trasferimento: www.iniziativa-delle-alpi.ch! Situazione allarmante Con l’estate è tornato l’ozono. In nessun altro paese in Svizzera i valori limite sono superati così spesso, in nessun altro posto della Svizzera l’aria è più inquinata che nel Ticino, cantone di transito. Le conseguenze: un massiccio aumento delle malattie respiratorie dei bambini e un’alta percentuale di cancro ai polmoni. Ciò è allarmante! Nel Mendrisiotto la soglia del dolore è ormai raggiunta. Per le merci, la ferrovia – subito!