Il Consiglio nazionale ha superato a destra la lobby dell’asfalto dell’ iniziativa Avanti. Nel controprogetto ha inserito così tante strade da renderlo un boccone indigeribile. Lo zuccherino della mobilità negli agglomerati porta solo strade in più e ci resterà sullo stomaco. Se il Consiglio degli Stati non sistema la faccenda, ci penserà il popolo nel 2004.
Nuovi tratti di autostrada in tutta la Svizzera, un fondo per le costruzioni stradali per aggirare il freno all’indebitamento della Confederazione, un po’ di finanziamenti agli agglomerati per tenere tranquille le città e, dulcis in fundo, il raddoppio della galleria stradale del S. Gottardo: un omaggio a tutti gli irriducibili automobilisti del paese. Questo è il pacchetto confezionato in dicembre dal Consiglio nazionale con 93 voti contro 85. Con la votazione sulla seconda galleria, il Consiglio nazionale intende dunque azzerare l’Iniziativa delle Alpi e, contemporaneamente, promuovere un programma di costruzioni stradali senza pari: la lobby dell’asfalto infatti ha paura di portare separatamente alle urne il raddoppio.
Il popolo prende il treno giusto Dal 1984 il popolo ha deciso passo dopo passo a favore della ferrovia e del trasferimento del traffico pesante su rotaia. Con l’Iniziativa delle Alpi, Alptransit, la tassa sul traffico pesante e il piano di finanziamento per i trasporti pubblici ha dato segnali chiari, anche a tutta l’Europa. Mentre i paesi dell’UE riconoscono sempre di più come esemplare la politica svizzera di trasferimento lanciata dall’Iniziativa delle Alpi, il Consiglio nazionale perde l’orientamento e cerca di farci ritornare all’età della pietra. Il suo programma asfaltatore non farà altro che portare maggior traffico sulle strade ed ampliare i problemi ambientali e di salute della regione alpina; alla faccia dello sviluppo sostenibile.
Un boomerang per le città Con il suo controprogetto il Consigliere federale zurighese Moritz Leuenberger voleva fare qualcosa a favore delle città. Una cosa giusta e importante: negli agglomerati, nell’altopiano e nell’arco alpino si pongono i problemi di traffico più pressanti. Ma questa proposta fallirà nel suo intento, poiché nel testo del Consiglio federale e del Consiglio nazionale la mobilità pedonale e ciclistica e il trasporto pubblico non sono citati ma le autostrade sì. Inoltre per gli agglomerati non sono fissati importi concreti o finanziamenti: i 300-350 milioni annui di cui si parla non sono per nulla garantiti. Quest’aggiunta per gli agglomerati tende solo ad accontentare le città, nascondendo loro gli enormi svantaggi del pacchetto Avanti: il «fondo di infrastruttura», introdotto dal Consiglio nazionale, lancerebbe un boom di costruzioni stradali che farebbe crescere ancor di più il traffico automobilistico. Queste auto raggiungerebbero le città, bloccando gli assi di traffico e azzerando tutti gli sforzi per una migliore qualità di vita. Purtroppo, i vertici dell’associazione delle città e il servizio di informazioni per il trasporto pubblico (LITRA) sono cascati in questo pericoloso tranello. Quando ci si accorgerà che le città in fin dei conti non hanno nulla da guadagnare dal controprogetto, che favorisce unicamente gli scopi egoistici della lobby automobilistica?
Si risparmia ovunque, tranne che per le autostrade!
UDC e radicali hanno introdotto nel controprogetto un «fondo per l’infrastruttura» che assicura miliardi alla costruzione di nuove strade. Questa «cassa speciale» non sarebbe sottoposta al freno all’indebitamente deciso recentemente dal popolo. La Confederazione dovrebbe versare subito da 1,7 a 2 miliardi di franchi ed elargire annualmente una parte delle tasse sui carburanti. Gli stessi partiti che ci chiedono di stringere la cinghia per l’AVS, l’ambiente e la salute, vogliono invece versare soldi a palate per le autostrade. PS, Verdi e una parte del PDC si sono opposti invano contro questa scriteriata manovra.