17. Novembre 2016

Intervista

Nicole Probst-Hensch studia le conseguenze dell’inquinamento dell’aria e del rumore sulla salute delle persone. Per la ricercatrice è chiaro che l’inquinamento da polveri sottili deve essere ridotto e che il trasferimento delle merci sulla ferrovia avrebbe un effetto positivo.

tob. Ci dicono che l’aria diventa sempre più pulita. Parallelamente però l’attenzione si sposta sulle polveri sottili. Perché?
Oggi sappiamo meglio quanto nocive sono effettivamente queste polveri fini. Inoltre, per il carico presente nell’aria, non vediamo dei valori per i quali potremmo dire: da questo livello le polveri sottili sono innocue. L’esteso studio dell’UE, intitolato «Escape», ha mostrato che le polveri sottili PM2.5 hanno conseguenze negative per la salute persino se il livello è inferiore al limite raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità OMS/WHO. Per di più, oggi abbiamo indizi che le polveri fini possano far insorgere il diabete, rispettivamente peggiorare la malattia. Gli studi più recenti si occupano anche della questione se le particelle estremamente piccole possano raggiungere il cervello tramite il sangue o il sistema nervoso. Forse favoriscono persino la demenza.

Due anni fa la commissione federale per l’igiene dell’aria, di cui lei fa parte, ha chiesto dei limiti per le polveri sottili PM2.5. Cosa si è mosso a livello politico?
Effettivamente in Svizzera non abbiamo ancora un valore limite per le PM2.5. La questione è attualmente sul tavolo della Ministra dell’ambiente Doris Leuthard. Penso che ancora entro la fine del 2016 o all’inizio del 2017 avremo una risposta e che il Dipartimento presenterà una proposta. Sono convinta che possiamo abbassare ulteriormente il carico di polveri sottili, senza che ciò abbia conseguenze negative per l’economia.

Si parla anche di particelle ancora più piccole, le PM1. Dov’è il problema in questo caso?
È un dato di fatto: quanto più minuscole sono le particelle, tanto più profondamente penetrano nei polmoni e arrivano persino nel sangue. Ciò può portare a delle infiammazioni e, come ho già menzionato, le sostanze nocive possono arrivare fino al cervello. Non capiamo ancora in dettaglio tutti i nessi, perciò la via fino a una regolamentazione è ancora lunga. Speriamo però che con una riduzione delle emissioni di nerofumo al 25 per cento del livello attuale, scenda anche la quota di sostanze nocive ultrafini.

La circolazione dell’aria nelle valli alpine è spesso limitata soprattutto d’inverno e in particolare con le cosiddette situazioni d’inversione termica. Quali sono le conseguenze per gli abitanti?
Ovunque l’aria non possa circolare liberamente, che sia in una valle alpina o in una città con molti edifici alti, il carico inquinante nell’aria può essere maggiore con determinate condizioni meteorologiche. Ciò ha le relative conseguenze negative sulla salute delle persone.

È scientificamente provato che i bambini che vivono vicino ai grossi assi di traffico, presentano più casi d’asma o altre malattie delle vie respiratorie?
Quello che è sicuro è che i bambini, gli anziani e i malati cronici reagiscono più sensibilmente alle sostanze nocive presenti nell’aria. Forti carichi inquinanti – per esempio con situazioni di inversione termica in una valle alpina – fanno salire chia ramente il rischio per sintomi asmatici nei bambini. Anche con carichi inquinanti aumentati solo per poco tempo, crescono i ricoveri negli ospedali per malattie cardiocircolatorie e infarti cardiaci. L’effetto sulla salute dei bambini, se sono esposti costantemente a carichi eccessivi di polveri sottili, non è ancora stato esaminato fino in fondo. Ma ci sono indizi che le polveri fini abbiano un ruolo anche per l’insorgere dell’asma cronico.

La fuliggine è considerata come forte – mente cancerogena. Che parte ha il traffico per la fuliggine presente nell’aria?
In generale si può dire che il traffico ha un ruolo principale per l’inquinamento dell’aria con la fuliggine, in particolare i veicoli diesel e i camion. Ma, per esempio, causano fuliggine anche i macchinari di cantiere.

Nelle valli alpine il rumore si espande come in un anfiteatro. Che effetto ha?
Anche qui bisogna dire: non c’è rumore solo nelle vallate alpine, ma anche in pianura oppure in molti posti di lavoro. E dappertutto il rumore ha un effetto negativo sulla salute. Gli studi mostrano che, come l’inquinamento atmosferico, anche il rumore può causare problemi cardiocircolatori e portare a infarti cardiaci.

Dal punto di vista di una ricercatrice, che si occupa direttamente degli effetti a lungo termine dell’inquinamento dell’aria, ha davvero senso trasferire il traffico delle merci dalla strada alla ferrovia?
È sicuramente sensato. Non solo perché migliora la qualità di vita e si riducono gli impatti negativi sulla salute, ma anche per ragioni di sicurezza. Sarà però importante che si continui a ridurre l’inquinamento fonico causato dai treni, per esempio con ruote che producono poco rumore. La nuo va galleria del Gottardo offre un grande vantaggio quanto al rumore: per 57 chilometri la montagna offre una protezione completa.

Nicole Probst-Hensch

è professoressa all’Istituto tropicale e di salute pubblica svizzero di Basilea (Swiss TPH). Lo Swiss TPH è mondialmente riconosciuto quale istituzione d’insegnamento, ricerca e servizio nel settore della sanità internazionale. Nicole Probst-Hensch dirige inoltre l’esteso studio svizzero SAPALDIA, che analizza gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute delle vie respiratorie e del sistema cardiocircolatorio delle persone adulte.