Il Consiglio federale vuole un secondo tubo stradale al Gottardo, ma non vorrebbe più traffico. È un conto che non torna. Né in relazione alla sicurezza, né per il Ticino, né per le finanze federali. Però l’UE sarebbe contenta.
tob. Il risanamento della galleria stradale del Gottardo è possibile senza costruire prima una seconda canna. Lo hanno dimostrato, sulla base di fatti concreti, sia gli esperti del Consiglio federale sia quelli dell’Iniziativa delle Alpi. Ciò non ostante, il Consiglio federale ha deciso altrimenti. È una decisione incomprensibile per molte ragioni:
Sicurezza: dopo l’incendio di un camion nel 2001, nella galleria stradale del Gottardo sono state adottate diverse misure per migliorare la sicurezza. Il numero degli incidenti è diminuito significativamente. Negli ultimi 10 anni nel tunnel sono morte 6 persone. Nello stesso periodo sulle strade svizzere hanno perso la vita più di 3000 persone. L’Ufficio prevenzione infortuni (upi) ha valutato che un secondo tubo non aumenterebbe la sicurezza. Già solo con un aumento del traffico del 3 per cento, il rischio d’incidenti aumenterebbe sull’intero asse di transito.
Ticino: prima del risanamento della galleria stradale, sarà messa in esercizio la galleria ferroviaria di base del Gottardo, che ridurrà fortemente i tempi di percorrenza. Il Ticino non sarà affatto isolato, poiché con i treni navetta per i camion e per le auto, il Cantone sarà sempre raggiungibile anche su strada. Il trasbordo al Gottardo è fattibile, come hanno dimostrato tutti gli studi in materia. Il Sottoceneri è già oggi intasato e inquinato per via del traffico di transito. Le malattie respiratorie e tumorali sono più frequenti che nel resto della Svizzera e ne soffrono soprattutto i bambini e gli anziani. Soprattutto il Mendrisiotto non sopporta un ulteriore aumento del traffico.
Risanamento d’urgenza: prima che sia disponibile un secondo tubo, sarà necessario effettuare comunque un risanamento d’urgenza della galleria esistente. In questo caso non sarebbe però in funzione un’offerta sostitutiva sulla ferrovia e il Ticino sarebbe molto mal servito con 140 giorni di chiusura totale della galleria. Il caos sull’asse del San Bernardino sarebbe garantito.
Costi: un secondo tubo stradale costerebbe da 1 a 1,5 miliardi di franchi in più rispetto al risanamento, compresa l’offerta alternativa su ferrovia. Se al Gottardo si opta per la variante di lusso, bisognerà rimandare o stralciare progetti in altre parti del paese. Le assicurazioni che ciò non avverrà valgono quel che valgono. Inoltre, con due tubi al Gottardo i costi di manutenzione annuali salirebbero massicciamente. Anche questi soldi mancherebbero altrove.
Corsia di sicurezza: il Consiglio federale promette che anche col raddoppio non saranno usate appieno le quattro corsie disponibili, ma che in ogni canna vi sarà solo una corsia di sicurezza in più. E vuole fissarlo in una legge. Solo che le leggi si possono cambiare senza troppi problemi. E già oggi presso Morges si circola anche sulla corsia di sicurezza. Inoltre, il Dipartimento di Doris Leuthard nei prossimi anni intende aprire al traffico nelle ore di punta le corsie di sicurezza su più di 125 chilometri d’autostrada. E questo per «assicurare la fluidità del traffico». È facile da immaginare cosa succederebbe al Gottardo.
Segnale: se il Parlamento seguirà il Consiglio federale, gli autotrasportatori e l’UE coglieranno il segnale e punteranno sul trasporto con camion anche a lungo termine. Inoltre, né la Germania né l’Italia vorranno costruire rapidamente le linee d’accesso all’Alptransit. Ciò contraddice la politica di trasferimento del traffico delle merci voluta e più volte confermata dal popolo.
Trasferimento: il raddoppio della galleria autostradale del Gottardo sabota il trasferimento delle merci in transito dalla strada alla ferrovia. Il popolo ha però chiesto questo trasferimento in diverse votazioni e perciò investito 20 miliardi nell’Alptransit.
Ambiente: le Alpi sono un ecosistema particolarmente sensibile. Meritano quindi di essere protette dal traffico di transito. La ferrovia è e resta un mezzo di trasporto più ecologico rispetto ai camion su strada.
UE: l’UE ha reagito con soddisfazione all’annuncio del Consiglio federale e subito affermato che considera il raddoppio come un possibile asse d’aggiramento qualora vi siano difficoltà di transito altrove. Col secondo tubo la Svizzera srotola il tappeto rosso ai camion all’Unione europea.
Tempi: un risanamento senza raddoppio può essere pianificato subito e senza votazione popolare. Il piano d’un secondo tubo invece causa una votazione popolare, allunga i tempi e rischia di finire con un marasma politico. Questo non è nell’interesse del Ticino, né della sicurezza. Non è nell’interesse di nessuno. Salvo della lobby degli autotrasportatori.
Diritti popolari: la democrazia non consente di creare prima dei fatti e far votare solo dopo sulle relative modifiche di legge o della Costituzione. Il trucco politico dei due tubi usati solo per metà contraddice le tradizioni democratiche svizzere.
L’Iniziativa delle Alpi ha reagito coerentemente alla decisione del Consiglio federale. Nel suo comunicato stampa ha scritto che il Consiglio federale fa un regalo avvelenato al Ticino – promettendo un buon collegamento per poi di fatto mandare più camion. Anche altre associazioni hanno reagito con fermezza. «Mountain Wilderness», per esempio, ha affermato che con la sua decisione sul raddoppio il Consiglio federale manda il segnale d’una politica dei trasporti orientata al passato. «Pro Bahn» ha scritto che la furbata di due canne, ma con aperta solo una corsia di marcia per direzione, non può essere presa sul serio.
L’«ATA» s’è indignata perché il Consiglio federale cerca di trarre in inganno il popolo e sarebbe ingenuo credere che dopo il risanamento entrambi i tubi sarebbero usati su una sola corsia. La coalizione ticinese «per un collegamento Sud-Nord sostenibile e scorrevole» ritiene che la promessa di raddoppiare la galleria stradale del Gottardo, ma senza aumento della capacità, sia poco più d’un gioco di parole.