Il 26 marzo, l’Ufficio federale delle strade USTRA ha pubblicato le statistiche dei controlli dei veicoli pesanti nel 2023. Il risultato è sconfortante: quasi un terzo dei camion controllati non era in regola. Inoltre, i controlli nel nuovo maxi-centro di Giornico, in Ticino, possono ancora essere molto intensificati.
Le statistiche dei controlli dei mezzi pesanti sono un importante indicatore della sicurezza stradale e del livello di lealtà nella concorrenza nel trasporto delle merci. Purtroppo, anche i dati del 2023 dipingono un quadro desolante: ci sono troppi camion con difetti sulle nostre strade, che riescono a ottenere un vantaggio competitivo a scapito della sicurezza stradale.
Quasi un terzo dei camion controllati non è in regola
Le statistiche sui controlli dei veicoli pesanti mostrano che ci sono ancora troppi camion in circolazione con gravi difetti. Degli oltre 40’000 veicoli controllati nei centri di ispezione, oltre il 30% è risultato difettoso e quasi il 6% è stato addirittura tolto dalla circolazione. Si tratta di dati allarmanti e di pessime notizie per la sicurezza di tutti gli utenti della strada, per la politica di trasferimento modale e per l’ambiente. Le statistiche mostrano anche che la natura delle infrazioni è cambiata negli ultimi anni. Mentre le denunce per la mancanza di licenze e permessi sono diminuite negli ultimi 5 anni, le violazioni dei tempi di lavoro e di riposo, le violazioni delle dimensioni e dei pesi dei camion e anche i difetti tecnici sono aumentati drasticamente in tutta la Svizzera. Dei 21’058 veicoli controllati nei centri di controllo, 10’620 sono stati trovati in violazione delle dimensioni o dei pesi previsti dalla legge – e la tendenza è all’aumento.
Bisogna sfruttare appieno le capacità di controllo
Il nuovo maxi-centro di Giornico, sul lato sud dell’asse del Gottardo, è entrato in funzione nel dicembre 2022. In questo modo è stata colmata una lacuna nella rete di controllo. L’Iniziativa delle Alpi accoglie con favore l’aumento delle capacità di controllo lungo l’asse nord-sud – ora c’è finalmente un grande centro di controllo in direzione sud-nord. Purtroppo, nel 2023 l’attività del centro di controllo ticinese non è stata sfruttata appieno, come si evince dal confronto diretto con il rispettivo centro di controllo urano di Ripshausen: nel 2023 sono stati controllati oltre 16’000 veicoli a Uri, contro i poco più di 7’000 in Ticino. L’Iniziativa delle Alpi chiede che le capacità di controllo del nuovo centro di controllo ticinese vengano sfruttate appieno in tempi brevi. Un maggiore controllo del traffico pesante non è solo importante per la sicurezza stradale, ma anche essenziale per una concorrenza leale tra ferrovia e strada.
L’Iniziativa delle Alpi chiede che almeno il 10% dei veicoli pesanti sulle principali strade sia controllato efficacemente, in modo che questi controlli abbiano effettivamente un effetto deterrente.
Riepilogo della statistica dei controlli 2023
Le statistiche relative ai controlli dei veicoli pesanti dipingono un quadro allarmante, emerso negli ultimi anni: su 124’783 autocarri, autoarticolati, furgoni per le consegne e autobus controllati in tutta la Svizzera, ci sono stati 24’240 veicoli non in regola, di cui 4’775 si sono visti negare l’autorizzazione a proseguire il viaggio. I dati sono ancora più allarmanti per quanto riguarda i controlli nei centri di controllo dei veicoli pesanti, dove è possibile effettuare controlli più approfonditi: dei 41’471 veicoli controllati, il 31,6% dei veicoli (13’091) è stato contestato e il 5,9% (2’433) è stato tolto dalla circolazione. In totale, presso gli 8 centri di controllo in tutta la Svizzera sono stati effettuati 9’000 controlli in più rispetto all’anno precedente. Ciò è dovuto principalmente alla messa in funzione del nuovo maxi-centro di Giornico in Ticino.
Da anni ormai, il motivo principale delle denunce sono soprattutto le infrazioni relative alle dimensioni e al peso: nel centro di controllo di Uri, quasi un veicolo su sette (2’591) e in Ticino quasi uno su sei (1’705) è stato trovato sovraccarico, il che in quest’ultimo caso rappresenta un enorme aumento di quasi il +500%. Particolarmente allarmante è anche il massiccio aumento delle violazioni degli orari di lavoro e di riposo: 620 casi in Ticino (+256,3%) e 1’095 a Uri (+26,7%). Va sottolineato che ogni infrazione è una di troppo e mette a rischio la sicurezza delle persone e della natura a ogni attraversamento della regione alpina.