Il 30enne Django Betschart, finora responsabile della politica di protezione delle Alpi, diventa il nuovo Direttore dell’Iniziativa delle Alpi. Continuerà a occuparsi del traffico e della politica di trasferimento, ma rafforzerà la tematica della protezione del clima nelle Alpi. La Direttrice uscente, Lucia Lauener-Zwyer, resta all’Iniziativa delle Alpi come responsabile delle finanze e dell’organizzazione. Così è garantita la continuità.
Con la scelta del 30enne padre di famiglia Django Betschart quale nuovo Direttore dell’Iniziativa delle Alpi, il Comitato pone le basi per il futuro della protezione delle Alpi. Lo Svittese, appassionato della natura, è già da tre anni membro dell’Associazione con sede nel Vallese e Segretariato ad Altdorf (UR). Qui negli ultimi tre anni ha assorbito il DNA dell’Iniziativa delle Alpi nel suo modo di pensare e di agire. Ha potuto approfittare dei saggi consigli dell’Urana Lucia Lauener-Zwyer, Direttrice dell’Associazione dal 2015 e impegnata nell’Iniziatica delle Alpi da ormai 25 anni. Ora riduce un po’ il suo impegno, ma resta nella Direzione qule responsabile delle finanze e dell’organizzazione. «Oggi l’Iniziativa delle Alpi è molto ben posizionata. Lascio volentieri alla prossima generazione gli attuali temi forti nella protezione del clima e delle Alpi», trae bilancio Lucia Lauener-Zwyer. Per Jon Pult, Presidente dell’Iniziativa delle Alpi, lei è stata un sostegno importante e irrinunciabile. «Il suo lavoro per le Alpi è la sua missione. Il suo influsso sulla politica è stato pregnante, le sue enormi capacità organizzative sono sempre state un sostegno per tutti noi». Il suo bilancio: «Non ha solo lavorato per l’Iniziativa delle Alpi, ma l’Iniziativa delle Alpi ha anche vissuto grazie e lei».
Molti piccoli passi portano a grandi obiettivi
Django Betschart calca quindi le profonde orme lasciate dalla sua predecessora – ma con le giuste premesse. È affascinato dall’idea originaria dell’Iniziativa delle Alpi: «l’immagine dei tenaci muli, che nel 1989 portarono attraverso le Alpi e fino a Palazzo federale le firme raccolte per l’Iniziativa delle Alpi, è emblematica del nostro atteggiamento», spiega il nuovo Direttore, originario di Brunnen (SZ). «Con azioni creative facciamo da portavoce delle Alpi e, passo dopo passo, raggiungiamo i nostri obiettivi». Betschart sottolinea che l’attività dell’Iniziativa delle Alpi non si limita più solo alla politica dei trasporti e al trasferimento del traffico merci: «già nel 2019, l’anno del nostro 30esimo anniversario, abbiamo deciso di dedicarci anche a quella grande sfida del presente che è il cambiamento climatico», indica il padre d’un figlio di un anno. Una sfida che rappresenta anche grandi chance per il futuro.
La protezione dell’ambiente alpino non si limita al traffico
Django Betschart ha contribuito a impostare il dialogo sull’orientamento futuro dell’Iniziativa delle Alpi. «Vogliamo impegnarci in nuovi progetti, che contribuiscano alla neutralità climatica nelle Alpi». Vogliamo promuovere miratamente progetti climatici nella regione alpina. La sensibilizzazione di un ampio pubblico sulla vulnerabilità delle Alpi al riscaldsamento del clima ne è la base. Esistono già numerose iniziative locali che chiedono la neutralità climatica e così rafforzano la capacità di resistenza della regione alpina. «Noi le propaghiamo e mettiamo in rete. Orientiamo le persone che le organizzano sulle migliori misure pratiche e politiche», spiega Django Betschart.
Evitare i trasporti inutili, trasferire su rotaia e organizzare meglio i trasporti: con questo programma l’Iniziativa delle Alpi vuole contribuire a rendere più ecologici i trasporti e a trasferire il traffico delle merci sulla ferrovia. Anche qui l’Iniziativa delle Alpi non influenza solo attivamente la politica, ma sensibilizza anche un pubblico più ampio con azioni efficaci.
Dialogo e messa in rete diventano più importanti
Da tre anni il Presidente dell’Iniziativa delle Alpi, Jon Pult, lavora intensamente col nuovo Direttore. Apprezza particolarmente che, in breve tempo, Django Betschart abbia allacciato buoni rapporti con le autorità, il mondo politico e le associazioni. «Ha cura del dialogo aperto e accede facilmente sia a chi ha la stessa opinione sia a chi la pensa diversamente. Perciò è per noi un grande guadagno non solo come direttore e stratega politico, ma anche per questa rete di contatti. Tanto più che le cooperazioni al di fuori della singola associazione diventano sempre più importanti».