Fabio Pedrina, Consigliere nazionale, Presidente dell’Iniziativa delle Alpi
La Svizzera, per quanto riguarda il traffico di transito, si trova davanti a due sfide: la galleria stradale del San Gottardo deve essere risanata; il trasferimento su rotaia del traffico merci di transito attraverso le Alpi deve essere realizzato al più tardi entro il 2019.
Alcuni furbi prendono il previsto risanamento della galleria stradale del San Gottardo come scusa per voler realizzare la seconda canna, già desiderata da tempo, ma rifiutata due volte dal popolo. Gli uni – per esempio vari atti parlamentari, un’iniziativa cantonale del Canton Ticino e un’iniziativa popolare della giovane UDC urana – chiedono una seconda canna «senza aumento della capacità». Ciò signi-fica: durante il risanamento la seconda canna serve al posto dell’altra; dopo il risanamento il traffico dovrà usare una sola corsia per galleria, con direzioni separate. Gli altri – governo e parlamento del Canton Uri – propongono una «galleria sostitutiva». Cioè, si costruisce una seconda galleria che è usata nelle due direzioni; quella vecchia per il momento non deve essere risanata. Il Consiglio federale invece propone di gestire il traffico durante il risanamento con un’autostrada viaggiante per i camion e un sistema di navette per le auto, con un’estensione della stagione di apertura della strada del passo.
D’altra parte è un fatto che il trasferimento del traffico merci su rotaia da anni non fa passi avanti. Le misure applicate finora non hanno portato alla riduzione del traffico di transito attraverso le Alpi a 650’000 veicoli all’anno come desiderato dal popolo e fissato nella legge (vedi grafico 1). Per questo l’Iniziativa delle Alpi chiede da anni l’introduzione di una borsa dei transiti alpini.
I dati positivi del 2009 però sono ingannevoli. I valori del primo semestre 2010, con un aumento del 8,1% del numero di camion come pure delle tonnellate nette su strada, mostrano di nuovo una forte tendenza alla crescita.
Il parlamento ha sì dato al Consiglio federale la competenza di iniziare trattative sull’introduzione di una borsa dei transiti alpini, ma il processo non ha finora superato la fase dell’elaborazione di studi comuni. Fino a che i paesi alpini si saranno messi d’accordo tra di loro e con l’UE sull’introduzione di misure d’accompagnamento, passerà ancora molto tempo.
L’Iniziativa delle Alpi propone oggi di collegare i due problemi risanamento e trasferimento e di affrontarli contemporaneamente. Un elemento importante in questo contesto è la galleria di base del San Gottardo che entrerà in funzione al più tardi nel 2017, eventualmente già un anno prima. Gli altri elementi centrali di questa strategia sono:
un divieto di transito per i camion nella galleria stradale del San Gottardo dopo il risanamento;
un’offerta alternativa per il traffico pesante nella forma di un’autostrada viaggiante nella galleria di base del san Gottardo;
un sistema di gestione del traffico per i trasbordi dei camion, nella forma di un sistema di prenotazione o di una borsa dei transiti alpini (BTA).
Un’inchiesta rappresentativa dell’Iniziativa delle Alpi nell’ottobre 2010 ha mostrato che il 67% delle Svizzere e degli Svizzeri sono d’accordo con un divieto dei camion nella galleria del San Gottardo se è presente un’offerta alternativa. In Ticino l’accordo raggiunge addirittura l’84%. Una soluzione simile può quindi ottenere la maggioranza.
Un’autostrada viaggiante nella galleria di base è tecnicamente possibile: le capacità sono a disposizione anche a lungo termine (vedi l’intervento di Paul Romann). La fattibilità e la realizzazione pratica della borsa dei transiti alpini sono confermate da diversi studi.
La soluzione funziona così: la capacità del trasbordo di camion è limitata e resta limitata. È però sufficiente per accogliere la quota del San Gottardo (circa 500’000 viaggi all’anno) del traffico pesante attraverso le Alpi che resterà su strada anche a lungo termine (in totale 650’00 viaggi). Quindi il traffico pesante deve essere dosato. Gli strumenti possibili sono un sistema di prenotazione (esattamente come bisogna prenotare il passaggio su un traghetto) o la borsa dei transiti alpini. La differenza consiste nel metodo per fissare il prezzo: con un sistema di prenotazione il prezzo è fisso, con la borsa dei transiti alpini il prezzo dipende dalla domanda.
Con questa combinazione di misure non solo sarà possibile realizzare il risanamento della galleria del San Gottardo con una chiusura totale provvisoria, ma si potrà anche ridurre il traffico pesante alle dimensioni previste dalla legge. Il meccanismo è chiarito nei prossimi grafici:
Il trasferimento su lunga distanza non è sostituto dall’autostrada viaggiante o da una navetta su brevi distanze come si potrebbe intendere. Il trasferimento su lunga distanza è semplicemente completato con una trasbordo breve, nel tratto più delicato dal punto di vista ecologico e della tecnica di trasporto. Questo accoglie il traffico pesante che rimarrebbe su strada anche dopo la realizzazione del trasferimento su rotaia. Una navetta breve è sicura, efficiente ed ecologica. Il trasbordo breve fa quindi parte del sistema strada.
In un tale sistema devono essere coinvolti anche gli altri passi, anche se incentivi per percorsi alternativi non sono quasi presenti (vedi intervento di Paul Romann). Al Sempione è pensabile un sistema analogo a quello del San Gottardo, con divieto di transito per i camion e un’offerta alternativa nella galleria ferroviaria. Anche agli altri due passi il traffico sarebbe dimezzato rispetto ai valori attuali grazie alla borsa dei transiti alpini.
Nel processo internazionale sarà difficile mettere d’accordo tutti i paesi su un sistema di trasferimento comune. L’Austria favorisce un sistema di commercio dei diritti di transito basati sulle emissioni, la Francia vorrebbe controllare il traffico con una tassa di transito alta ma fissa e il parlamento svizzero e il Consiglio federale si sono posti come obiettivo una borsa dei transiti alpini, un sistema cioè con un prezzo fissato dal mercato. Ogni sistema hai suo vantaggi e svantaggi. Invece di aspettare un grande sistema comune, la diplomazia potrebbe limitarsi a tendere a un accordo quadro, che definisca le quote di traffico attraverso le Alpi che ogni paese deve sopportare. Starebbe poi a ogni paese decidere con quali strumenti vuole distribuire il traffico sui vari vettori. Un obiettivo simile è realistico e lo si può raggiungere prima dell’apertura della galleria di base del San Gottardo.
Airolo / Berna, 15.2.2011