Oggi probabilmente l’ex consigliere federale Adolf Ogi approverebbe l’Iniziativa delle Alpi. 15 anni fa, come ministro dei trasporti, era fermamente contrario. A colloquio con lui.
Adolf Ogi: oggi quasi un fan dell’Iniziativa delle Alpi. Foto: IMAGOpress
tob. Il tunnel di base del Lötschberg è in funzione, al Gottardo i lavori avanzano velocemente. Non ha mai temuto che il progetto potesse fallire?
In simili progetti di grandi dimensioni ci sono sempre dei rischi. I due tunnel non sono semplicemente due fori nella montagna, bensì due opere altamente tecnologiche con delle incognite geologiche. Finora è andato tutto bene – tocchiamo ferro. Il successo del tunnel di base del Lötschberg è enorme, sono orgoglioso che si sia avanzato così bene. Le condizioni per il finanziamento sono state adeguate più volte. Bisogna ringraziare l’ex-consigliere federale Otto Stich, che ci costrinse a pensare nel dettaglio. I tunnel di base attraverso le Alpi possono essere redditizi se i prezzi del trasporto su strada e ferrovia vengono aumentati a livello europeo del 10%.
I tunnel di base sono una buona premessa per una politica di trasferimento coerente, non è vero?
A tuttora Francia e Italia parlano solo del tunnel di base al Moncenisio. Austria e Italia hanno appena iniziato le trattative per un tunnel di base al Brennero. Noi abbiamo già realizzato il Lötschberg e fra 10 anni sarà pronto anche il Gottardo.
Nel 1994 si è battuto con veemenza contro l’Iniziativa delle Alpi.
Nel 1980 è stato inaugurato il tunnel stradale del Gottardo che ha attirato molto presto il traffico come una calamita.
I trasportatori esteri e l’UE chiedevano il passaggio dei camion di 40 tonnellate. Era il 1987. Nel 1988 ho assunto il dipartimento dei trasporti. Ho subito detto: il dossier dei trasporti è di competenza del capo-dipartimento. Ho posto quattro priorità, tre delle quali andavano nel senso dell’Iniziativa delle Alpi. Primo: portare a termine ferrovia e bus 2000. Secondo: costruire le NTFA e ampliare l’offerta Huckepack. Terzo: migliorare i trasporti negli agglomerati. Quarto: completare la rete di strade nazionali. Poi nel 1994 fu approvata l’Iniziativa delle Alpi, la sensibilità ambientale era elevata.
NTFA e iniziativa delle Alpi sono sempre andate d’accordo…
… nel 1994 ho dovuto bocciare l’iniziativa delle Alpi perché così aveva deciso il collegio del Consiglio federale. Poi, a quell’edizione della trasmissione televisiva ARENA, non fui brillante. Allora rimproverai gli urani, cosa che oggi non rifarei e non voglio ripetere. Forse però, con il mio principio «vieni e guarda tu stesso» ho contribuito affinché l’iniziativa delle Alpi venisse approvata. La gente in Svizzera e all’estero ebbe a disposizione fatti evidenti e poté meglio capire che un ampliamento stradale al Gottardo non è possibile.
Dallo scorso dicembre il Consiglio federale ha la competenza di trattare con l’estero una borsa dei transiti alpini. Cosa ne pensa?
Non m’immischio nella politica odierna. Ma in generale trovo positivo tutto quello che aiuta a trasferire il traffico sulla ferrovia. Ogni trasporto oltre i 300 km deve viaggiare per ferrovia. La borsa dei transiti alpini è un buon approccio. La ferrovia però deve diventare più efficiente e veloce. La soluzione è «just in time». Quest’obiettivo non è ancora stato raggiunto.
Come montanaro e ministro dei trasporti non le è dispiaciuto di non poter festeggiare il sì all’iniziativa delle Alpi nel 1994?
Ero un consigliere federale leale e rappresentavo l’opinione del governo. Forse a volte ho cercato un confronto troppo diretto. Allora l’interesse per il completamento dell’autostrada in Vallese era enorme. Allo stesso tempo con il no allo Spazio economico europeo eravamo enormemente sotto pressione dell’UE. Sono figlio di forestale e di guida alpina e avevo eccome la sensibilità per le Alpi e la natura. D’altronde sono anche presidente del comitato patrocinatore del patrimonio mondiale dell’Unesco Jungfrau–Aletsch–Bietschhorn–Blümliesalp.
Con l’approvazione dell’Iniziativa delle Alpi si è disegnata una via indipendente della Svizzera nella politica dei trasporti –ad esempio con la TTPCP.
Sì certo, solo che ci vuole molto tempo. Allora eravamo i pionieri in Europa in fatto di politica dei trasporti. Forse oggi non è più così e l’associazione dell’Iniziativa delle Alpi è piuttosto tranquilla. Non è una critica, ma immagino che si sia semplicemente abbastanza soddisfatti.
Non direi. Dal 1994 attendiamo l’attuazione del mandato del popolo. Ora il Parlamento ha posticipato l’obiettivo del tetto di 650’000 mezzi pesanti attraverso le Alpi al 2019.
È vero, non è stato raggiunto ciò che è stato proposto dall’Iniziativa delle Alpi e approvato dal popolo. L’Iniziativa delle Alpi allora condusse una campagna di votazione molto astuta, ma anche molto emozionale. Oggi l’Iniziativa delle Alpi è diventata un po’ inoffensiva.
Inoffensiva? Il Consiglio federale e il Parlamento non mettono in pratica ciò che è stato deciso dal popolo. Non la disturba questo?
Se il popolo approva qualcosa, ciò va accettato. Non va bene che l’obiettivo di trasferimento venga continuamente posticipato. Forse l’Iniziativa delle Alpi dovrebbe farsi sentire di più. Devo però aggiungere: chi è che nel 1992 si è opposto alle NTFA? Il giornalista degli automobilisti Böhni, i verdi e gli urani! Anche questa è storia. Dove saremmo oggi senza le NTFA? Purtroppo penso che oggi le NFTA non otterrebbero più il consenso politico.
L’articolo costituzionale di protezione delle Alpi impedisce la costruzione di un secondo tubo autostradale al Gottardo. Oggi si fanno sentire di nuovo richieste in tal senso. È necessario?
Il Consiglio federale è contro il raddoppio. Gli imbottigliamenti mi danno comunque da pensare. Come risolviamo il problema? Con la NTFA sì o no? Vede, dopo l’apertura della galleria di base, la navetta del Lötschberg ha registrato un calo del 4.6 %. Anche se le BLS si lamentano, questo è un segno positivo, come lo è il fatto che nella valle di Kander abbiamo meno traffico automobilistico. Ciò dimostra che la ferrovia può alleggerire la strada, se lo si fa in maniera intelligente.
Se oggi – non come consigliere federale, ma come Adolf Ogi – dovesse votare sull’Iniziativa delle Alpi, voterebbe sì?
Il periodo come consigliere federale mi ha influenzato. Ancora oggi raramente voto diversamente dal Consiglio federale. So come lotta per trovare delle buone soluzioni. Ho visto come mio padre ha costruito opere contro le valanghe fino a 2200 m s.l.m. e contro le piene dei torrenti. Ho una relazione stretta con la montagna, non so cosa voterei oggi.
Non lo sa?
Non le credo. Forse oggi voterei sì. Mi sono sempre impegnato a favore del traffico su ferrovia. E mi riconosco il merito di aver far passato le NTFA attraverso tutti gli ostacoli.
1994: l’avversario Ogi in un manifesto dell’Iniziativa delle Alpi
Poster: archivio IdA