«Tutto ciò che non rispetta le norme, non può più circolare». Grazie alla loro esperienza e alla loro intuizione, Stefan Simmen e i suoi 57 dipendenti del centro di controllo del traffico pesante di Erstfeld trovano spesso delle irregolarità quando esaminano i camion.
mif. Delitti! Così la «vox populi» definisce gli imbrogli con i quali sono confrontati i collaboratori del centro di controllo del traffico pesante (CCTP) di Erstfeld. «Per noi si tratta semplicemente di violazioni», afferma Stefan Simmen, capo del CCTP di Erstfeld. Un camion ceco che è stato controllato per peso, lunghezza, altezza e larghezza, nonché per il rispetto delle normative sui tempi di lavoro e riposo (OLR), lascia l’area di controllo senza alcun reclamo. Suscita più sospetti l’autocarro italiano che trasporta auto usate. Poiché può dimostrare di essere già stato ispezionato la settimana precedente e di aver corretto le carenze allora constatate, anche a questo veicolo è concesso di transitare. Dall’apertura del CCTP nel 2009, le violazioni si sono dimezzate. Però l’anno scorso i 57 dipendenti di Erstfeld hanno scoperto 8210 irregolarità riguardanti 5485 veicoli, generalmente per difetti tecnici o superamento dei limiti di peso e di dimensione.
L’Iniziativa delle Alpi apprezza il buon fiuto dei controllori. Tuttavia, il livello di contravvenzioni – un terzo dei complessivi 16’264 veicoli controllati – è ancora molto troppo alto. Sono violazioni che vanno a scapito dell’ambiente e della sicurezza degli altri utenti della strada.
Il compito del CCTP è delicato: «Quale organo esecutivo del trasferimento delle merci, controlliamo coscienziosamente e correttamente. L’esame è a campione, completo e non discriminatorio». Simmen è un agente di polizia, non un politico: «i miei dipendenti devono sempre essere un po’ più avanti rispetto ai camionisti. L’attività di controllo, soprattutto dei sistemi tecnici dei veicoli, è diventata una sfida investigativa. Stiamo procedendo passo dopo passo. I nostri ispettori non vogliono fare un lavoro di routine. Nessun camion supera Erstfeld senza il ciclo di controllo di Ripshausen. Se c’è un sospetto, viene prima di tutto un controllo di polizia di 15 – 20 minuti per verificare i documenti e i permessi. Si passa poi al controllo della lunghezza, altezza, larghezza, del peso e del carico, delle condizioni tecniche e del rispetto dell’ORL. Se a seguito di tali controlli emergono ulteriori dubbi, viene effettuato un esame approfondito. Se si suppongono difetti tecnici gravi, il veicolo viene condotto nella sala di controllo tecnico per esaminare il cablaggio e il motore. «Questa accuratezza a volte ci costa mezza giornata, ma porta alla scoperta di emulatori installati furbescamente per le manipolazioni di AdBlue», afferma Simmen. Questo imbroglio attualmente fa risparmiare più di 2000 euro all’anno per camion.
Manipolazioni malsane
Evitare l’aggiunta dell’urea AdBlue, in violazione delle normative, aumenta la produzione del dannoso azoto dei motori diesel di 40 volte. «Attualmente l’attività che ci occupa di più è la manipolazione dei chip per ottimizzare i motori e il consumo di diesel», afferma Simmen. Poiché i produttori di autocarri si sforzano di produrre veicoli economici e conformi agli standard, trova incomprensibili queste modificazioni, che vanno anche a scapito della concorrenza. È vero che in questo nostro pomeriggio non vengono scoperti problemi altrimenti frequenti, come dischi dei freni rotti, telaio malmesso, pneumatici con fessure o usurati. «A differenza dei veicoli trainanti, spesso troviamo quello che cerchiamo nei rimorchi. Dato che vengono sostituiti più spesso e restano nel traffico più a lungo, i conducenti si sentono meno responsabili per il loro stato». Nonostante i successi, il CCTP di Erstfeld è quindi indispensabile per la sicurezza stradale svizzera, anche perché sui veicoli pesanti vengono sempre sperimentati nuovi stratagemmi. La speculazione sui costi a scapito della sicurezza e dell’ambiente non è ancora sparita.
Pericolo eccessivo: sono necessari più controlli
Le statistiche per il 2021 fanno riflettere: nei centri di controllo per veicoli pesanti, 11’006 (35%) dei 31’564 camion controllati sono stati contestati. 2432 (7 %) sono stati addirittura tolti dalla circolazione. 58’577 veicoli sono stati esaminati durante un controllo mobile. Il 16 % (9914) è stato contestato. Quasi uno ogni 30 veicoli (totale 2218) è stato tolto dalla circolazione. Conclusione: la frequenza troppo esigua dei controlli in combinazione con multe troppo basse non scoraggiano abbastanza; c’è sempre il rischio che si possa barare. Per proteggere tutti gli utenti della strada e l’ambiente, l’Iniziativa delle Alpi chiede che venga controllato almeno un camion ogni 10. E c’è anche la questione del traffico dei furgoni per le consegne, che è in rapida crescita. Per quel che concerne i controlli mobili si nota che quasi un veicolo fermato su due ha dei difetti.