21. Agosto 2019

Samuele Censi ha 36 anni, è Granconsigliere a Coira e Sindaco di Grono. Il Comune italofono nel Moesano soffre per il traffico pesante sull’asse di transito del San Bernardino. Censi, membro del partito liberale radicale (PLR/PLD), ama la natura e il «suo» paese. Chiede alla politica di ridurre il traffico su tutte le tratte alpine e di adottare misure coraggiose nella politica climatica.

cava/tob. Gli scioperi per il clima hanno posto al centro dell’attenzione il riscaldamento globale e le sue conseguenze ambientali. Ciò che un tempo era un’eccezione, oggi è quasi la regola: forti precipitazioni seguite da nuovi record di temperatura e periodi di siccità, che mettono in pericolo parti dell’agricoltura, dei terreni e anche le persone. «Abbiamo costatato che diventa sempre più dispendioso combattere gli incendi boschivi che minacciano le foreste di protezione nelle montagne», afferma Samuele Censi, Sindaco di Grono. Il villaggio conta 1373 abitanti ed è costeggiato dalla A13. È nato nel 2017 da una fusione di Comuni.

Una conseguenza del riscaldamento che da decenni si può osservare direttamente nelle Alpi: la ritirata dei ghiacciai e lo scioglimento dei suoli gelati del permafrost. Il permafrost è tuttavia essenziale per impedire cadute di massi e frane. «I rischi che ne derivano si sono potuti intuire con lo scoscendimento del Cengalo in Bregaglia. Una montagna che si sbriciola e distrugge pure l’economia di tutta una regione», fa riflettere Samuele Censi. È cresciuto a Grono, dove abita ancora oggi con sua moglie Anya e i figli Sophie e Matteo. Lavora come insegnante di geografia e di sport.

Necessarie riforme più coraggiose

Per Censi è chiaro che tali catastrofi ci colpiscono come persone e come cittadini. Perciò si impegna per l’ambiente e vuole prendere sul serio la responsabilità nei confronti delle nuove generazioni. «Le decisioni che prendiamo per la collettività, devono indicare una direzione chiara e coerente. Pur riconoscendo l’importanza di singole iniziative per le energie rinnovabili e per i trasporti pubblici, mi voglio comunque concentrare su decisioni politiche innovative. Credo che siano necessari interventi più incisivi e riforme più coraggiose», così Samuele Censi.

Ha suscitato la sua preoccupazione una pubblicazione dell’Ufficio federale delle strade sul traffico fra il 1994 e il 2017: «Com’è possibile che al Gottardo oggi passino meno camion che nel 1994, ma che il traffico attraverso il San Bernardino nello stesso tempo sia aumentato del 27 per cento e che l’apertura della galleria di base del Gottardo non abbia ancora avuto effetti positivi sul numero di camion sull’asse del San Bernardino? L’aumento dell’inquinamento sull’asse del San Bernardino è considerato meno grave della crescita delle emissioni di CO2, dell’ozono e delle polveri sottili in un altro luogo? Significa che a Berna una comunità italofona grigionese è meno considerata?» Samuele Censi chiede che, proprio nella politica del traffico e dei trasporti, si affrontino i problemi nel loro complesso. «Non ci sono regioni di prima o di seconda classe», rileva.

Interessi comuni

Concretamente Samuele Censi si impegna per il trasferimento del traffico merci dalla strada alle rotaie. «Il nostro progetto ‘Temperature in sella’, che ha collegato il Comune più freddo della Svizzera, La Brévine, con quello più caldo, Grono, ha mostrato che anche fra regioni molto distanti può esserci sintonia sugli obiettivi a livello nazionale», dice Samuele Censi. E aggiunge con forza: «Il tempo dell’improvvisazione è terminato, vogliamo meno camion in Mesolcina. Il trasferimento del traffico delle merci sulla ferrovia è una necessità. Il clima e la natura se l’aspettano da noi. È urgentemente tempo di agire».

La pensa così anche l’Iniziativa delle Alpi!