Chi abita nei pressi dell’autostrada soffre molto più spesso di asma e bronchite. Nella vallata della Reuss, nel Canton Uri, le conseguenze delle polveri fini sono preoccupanti: per i bambini, è come se abitassero in una casa di fumatori, tanto le loro vie respiratorie sono attaccate. Il traffico merci attraverso le Alpi ha una grossa responsabilità per questa situazione.
Gli autocarri risultano sempre più puliti. Un’affermazione che sentiamo sempre più spesso, che tuttavia trae in inganno sulle reali condizioni ambientali lungo gli assi di transito. Queste vengono regolarmente monitorate dal 2003 e si possono quindi avere indicazioni affidabili. Il recente rapporto dell’ufficio federale dell’ambiente (UFAM) conferma l’importanza dell’impatto del traffico merci attraverso le Alpi per la popolazione e l’ambiente.
«Fattore Alpi»
Le peculiarità topografiche e meteorologiche delle vallate alpine trattengono molto più a lungo nell’aria gli agenti inquinanti. Nel suo rapporto, l’UFAM indica che in una vallata alpina l’ossido di azoto ha effetti sino a tre volte peggiori che in pianura. In altre parole, un autocarro che percorre una vallata alpina, per la popolazione e l’ambiente, fa gli stessi danni di tre autocarri che attraversano Basilea. È il cosiddetto «fattore Alpi» che agisce nello stesso modo anche sul rumore.
Il valore limite per la media annua di ossidi di azoto è oltrepassato in tutte le stazioni di misurazione della Confederazione situate lungo l’asse di transito dell’A2. Lo stesso succede in numerose località con i valori di tolleranza per la concentrazione di fuliggine. Nel suo rapporto, l’UFAM rileva: «l’incidenza del traffico pesante è suffragata dal fatto che è responsabile del 33 per cento delle emissioni di NO2 prodotte lungo gli assi di transito nelle Alpi». Questo valore deve inoltre verosimilmente essere aumentato, dopo che in febbraio è stato scoperto che la maggior parte degli autocarri in transito circola con l’impianto di scarico manipolato. Gli ossidi di azoto, in particolare il biossido di azoto (NO2), causano problemi alle vie respiratorie e danneggiano le piante e gli ecosistemi più delicati (fertilizzazione eccessiva), oltre a costituire le sostanze alla base della creazione di ozono al suolo. Balza all’occhio come di domenica, quando i mezzi pesanti non possono circolare, i valori di NO2 a Erstfeld UR risultano nettamente inferiori rispetto ai giorni feriali.
CO2: nessun progresso
L’evoluzione tecnologica ha certo fatto registrare progressi, senza però riuscire a rendere gli autocarri del tutto puliti. Le emissioni di CO2, particolarmente dannoso per il clima, sono rimaste al medesimo livello, anche perché gli autocarri continuano a consumare gli stessi quantitativi di carburante diesel di 20 anni fa. È un rilievo particolarmente preoccupante, considerati gli effetti molto più marcati del riscaldamento climatico nelle Alpi rispetto alla pianura. Si tratta di considerazioni scientificamente provate e non esistono fatti alternativi.
Conseguenze
L’UFAM ha approfondito la ricerca sull’impatto degli agenti inquinanti nella valle urana della Reuss. Le misurazioni indicano valori elevati di NO2 e di fuliggine lungo l’autostrada, che diminuiscono solo oltre i 200 metri di distanza. Oltre il 10 per cento della popolazione che vive lungo l’autostrada soffre di asma e bronchite.
Secondo le analisi, i bambini che a casa sono esposti a concentrazioni relativamente elevate di polveri fini hanno un rischio del 15 – 30 per cento superiore di presentare sintomi di disturbi respiratori. L’entità degli effetti riscontrati nei bambini della valle della Reuss è paragonabile a quella del fumo passivo, annota l’UFAM nel suo rapporto. Inoltre, i rumori molesti fanno salire la pressione sanguigna, il battito cardiaco e la frequenza respiratoria.
Se il Consiglio federale si impegnasse finalmente per la riduzione del numero di autocarri in transito attraverso le Alpi, le popolazioni e l’ambiente lungo gli assi di transito potrebbero letteralmente tirare un profondo sospiro di sollievo.
Fonte: www.bafu.admin.ch (Temi/tema aria/Pubblicazioni e studi/Impatto ambientale del traffico merci attraverso le Alpi).