bIn Austria la Borsa dei transiti alpini (BTA) è menzionata nell’accordo di coalizione del 2007 fra il partito popolare e quello socialdemocratico (ÖVP/SPÖ). Il governatore della regione Tirolo, Herwig van Staa, si è impegnato per la BTA a Bruxelles, presentando un emendamento al Comitato delle regioni dell’Unione europea.
Signor governatore, il Tirolo è una regione che subisce pesantemente le conseguenze del traffico di transito. Ogni anno più di 2 milioni di TIR attraversano il Brennero. Cosa si aspetta dalla Borsa dei transiti?
Sono convinto che una Borsa dei transiti, che permetta di negoziare i diritti di transito, sia uno strumento adeguato per uno svolgimento sostenibile e rispettoso dell’ambiente del traffico delle merci su strada attraverso l’arco alpino.
Che significato ha la BTA per la politica dei trasporti europea?
Dobbiamo riuscire a trasferire il traffico pesante che attraversa le Alpi dalla strada alla ferrovia. La Borsa dei transiti sarebbe uno strumento adeguato per una politica dei transiti efficace. Indipendentemente dalle misure adottate, per me una cosa è comunque chiara: per le questioni di transito in seno all’UE il Tirolo non può essere trattato peggio della Svizzera, che non è membro dell’Unione.
Lei si è personalmente impegnato in campo europeo per la Borsa dei transiti alpini. Qual è la sua motivazione?
Insieme ai governanti regionali del Sudtirolo e del Salisburgo ho presentato un emendamento nell’ambito della presa di posizione del Comitato delle regioni (CdR) dell’UE, che ha avuto successo. Questo documento contiene il riconoscimento del CdR della necessità di trasferire il traffico su mezzi di trasporto ecologici, vale a dire la ferrovia e le vie d’acqua. Deve essere chiaro per tutti che nelle vallate alpine le emissioni si propagano altrimenti e hanno effetti più gravi rispetto alle regioni pianeggianti o collinari. Purtroppo, non è finora possibile inoltrare una denuncia alla Corte dei diritti dell’uomo per i danni alla salute subiti dalla popolazione. E questo sebbene la salute della popolazione sia più importante che la libera circolazione delle merci. La salute deve diventare una ragione sufficiente per poter intentare una causa! Nell’ambito del programma Interreg IIIB MONITRAF, sette regioni alpine elaborano strategie comuni per il transito attraverso le Alpi. A Innsbruck abbiamo presentato proposte comuni delle regioni del Trentino, Sudtirolo e Tirolo per la proibizione dei TIR più inquinanti.
Lei sottolinea l’importanza delle alleanze per influenzare la politica dei trasporti europea – come procede concretamente?
Sfrutto ogni occasione per segnalare il problema del traffico di transito in Tirolo, sia in Austria, sia nei paesi vicini, sia sul piano europeo. E questo impegno diplomatico ha già potuto registrare i primi successi, come mostra l’esempio della nuova direttiva sui costi d’infrastruttura.
Come proseguire con la questione del transito delle merci attraverso le Alpi? Secondo lei, quali scenari sono plausibili?
Per proteggere la popolazione e mantenere intatta la natura in un ambiente così sensibile come le nostre Alpi, il nostro scopo deve essere il trasferimento del traffico di transito dalla strada alla ferrovia. Perciò ci impegniamo per una rapida realizzazione della galleria di base del Brennero e abbiamo recentemente firmato a Vienna un «Memorandum of understanding».