26. Febbraio 2015

Barbara Schmid-Federer, par­la­men­­­­tare PPD al Consiglio nazio­nale, ha votato contro il raddoppio della galleria stradale del Gott­ardo. Ma è in buona compa­gnia, poiché le Donne PPD si ­erano espresse contro il raddoppio nel 2013.

ip. L’eletta zurighese spiega che il suo voto le ha portato rimproveri ma anche sos­tegno; ha ricevuto parecchie lettere di ­democristiani e di membri degli altri ­partiti borghesi. Secondo lei, l’allestimento di un comitato borghese in Ticino dimostra che «non è una questione di sepa­razione ­sinistra – destra: ciò che è in gioco è la ­credibilità della politica dei trasporti».

Secondo lei, è ovvio che le quattro piste ­finiranno per essere usate. Si impegna ­affinché sia rispettata la volontà popolare, chiaramente espressa a favore del trasferimento dei trasporti dalla strada alla rotaia. Costruire ora una seconda galleria equivale a srotolare il tappeto rosso agli autocarri, è insensato, quando sono stati investiti ­miliardi nelle trasversali alpine per con­sentire il transito delle merci su ferrovia. Constata con rammarico che l’imminente apertura della galleria di base del Gottardo è totalmente esclusa dal dibattito.

Ogni franco superfluo investito al Gottardo mancherà altrove, soprattutto alle sfide che devono affrontare gli agglome­ra­ti. «L’idea della seconda galleria stra­dale è assurda anche dal punto di vista della politica finanziaria.» Ci sono varianti più economiche per risa­nare la galleria esistente garantendo ­l’accessibilità al Ticino. «Ogni franco superfluo ­investito al Gottardo mancherà per risolvere altri veri problemi.»

L’intervista completa con Barbara Schmid-Federer appare nella versione tedesca di «eco».