Le Alpi sono un ecosistema estremamente sensibile. Soffrono particolarmente per gli effetti del riscaldamento climatico. Le conseguenze sono drammatiche: il permafrost e i ghiacciai si sciolgono, frane investono i villaggi e le vie di comunicazione. Per proteggere le Alpi, bisogna urgentemente ridurre le emissioni del gas a effetto climatico CO2.
Le temperature salgono – nelle Alpi franano i pendii
Permafrost: Le montagne trattengono molta acqua, a partire da 2500 s.l.m. sotto forma di ghiaccio. Questo ghiaccio permanente nel terreno e nelle rocce è il permafrost. Ha l’effetto di un collante. Tuttavia, le crescenti temperature fanno sciogliere il permafrost. Così scendono a valle delle frane e delle colate detritiche, come è successo nell’estate 2017 a Bondo, in Bregaglia.
Ghiacciai: Entro la fine di questo secolo, la maggior parte dei ghiacciai svizzeri sarà probabilmente scomparsa. Già da tempo si osserva come perdono di spessore e si ritirano. Perciò sui lati del ghiacciaio dell’Aletsch c’è il rischio di un’enorme frana. Molti sentieri escursionistici sono bloccati.
Neve: Con l’aumento delle temperature alle basse e medie altitudini nevica meno. Stazioni sciistiche devono chiudere o investono milioni in impianti d’innevamento artificiale. Se d’estate non c’è più la neve a imbiancare le cime più alte, le montagne perdono parte del loro fascino. Ciò riduce anche il valore turistico delle Alpi. Inoltre, senza la neve, l’aria nelle Alpi si scalda ancora più rapidamente – una spirale fatale.
Animali e piante: Il clima si sta scaldando così rapidamente che alcune piante indigene non riescono più ad adattarsi e scompaiono. Già oggi si sa che la popolazione del gallo cedrone, fortemente minacciato, diminuirà drasticamente, poiché il suo ambiente vitale diminuisce a causa dei cambiamenti climatici. Periodi prolungati di siccità aumentano il rischio d’incendi di boschi. Un fenomeno che colpisce soprattutto le valli a sud delle Alpi.
È il gas a effetto serra diossido di carbonio (CO2) a causare le crescenti temperature. Si forma soprattutto dalla combustione di combustibili fossili. In Svizzera il responsabile principale è il traffico. Per le auto ci sono limiti per il CO2, per i camion no. Anche oggi un autocarro consuma ancora lo stesso quantitativo di diesel come 20 anni fa.
Perciò l’Iniziativa delle Alpi chiede:
- prescrizioni efficienti per le emissioni di CO2 dei camion,
- di evitare i trasporti inutili,
- di trasferire i trasporti di merce dalla strada alla ferrovia, soprattutto sulle lunghe distanze e nel traffico attraverso le Alpi.
Per questo ci impegniamo giorno dopo giorno. Il traffico delle merci opera a livello internazionale. Perciò lo facciamo anche noi. Sostenete in nostro lavoro! Grazie di cuore!