10. Agosto 2013

Le Alpi sono uno spazio vitale particolarmente sensibile. Per questo sono protette da disposzioni specifiche. Il Consiglio federale vuole minare questa protezione con il raddoppio della galleria stradale del Gottardo. Con i tradizionali falò, accesi sabato sera, l’Iniziativa delle Alpi lancia un appello alla politica, affinché confermi la protezione delle Alpi e persegua una politica dei trasporti ragionevole, così come vuole anche la popolazione.

Non è politicamente agevole assicurare una particolare protezione alle Alpi. Così come non è agevole affermare una politica dei trasporti indipendente nei confronti dell’Europa. Tuttavia, proprio questo è di grande importanza per la Svizzera e per i paesi alpini a noi vicini. Per questo motivo sabato si sono accesi falò d’allarme in tutto l’arco alpino, nell’ambito della tradizionale azione „falò delle Alpi“. L’Iniziativa delle Alpi quest’anno ha infiammato i suoi falò in Ticino, a Melano, e nel Canton Vaud, sul Col de Jaman.

Il Consiglio federale vorrebbe scavare un secondo tubo stradale al Gottardo. Ciò renderebbe le Alpi svizzere ancora più attrattive per i camion in transito. Già oggi transita annualmente il doppio di mezzi pesanti di quanto permettano la Costituzione e la legge. Strumenti efficaci per trasferire sulla ferrovia le merci in transito da confine a confine nella misura richiesta, finora il Consiglio federale non ne ha adottati. Da ormai quasi 20 anni, tende piuttosto a insabbiare il trasferimento strada/ferrovia voluto dal popolo.

A Melano, la Consigliera nazionale ticinese Marina Carobbio Guscetti, membro del Comitato dell’iniziativa delle Alpi, ha affermato che “costruire un secondo tunnel autostradale al San Gottardo significherebbe continuare con una mobilità insostenibile e aumentare il traffico su strada con gravi conseguenze per tutto l’arco alpino e sull’asse nord–sud dal punto di vista della salute della popolazione, già oggi sottoposta a livelli di inquinamento altissimi, come pure per l’ambiente. E’ assai significativo che quest’anno il tradizionale falò delle alpi si tenga a Melano, affiancandosi ad altri falò, che da ben 25 anni sono accesi in tutto l’arco alpino con lo scopo di lanciare un appello alla politica, affinché confermi la protezione delle Alpi e persegua una politica dei trasporti ragionevole”. La Granconsigliera ticinese Greta Gysin, membro del Consiglio delle Alpi, si ha sottolineato che “l’ultima cosa di cui il Ticino ha bisogno è un secondo tubo al Gottardo. Il nostro territorio e la nostra salute hanno già sofferto abbastanza. Il traffico su strada va ridotto, non facilitato! Alptransit darà un contributo essenziale al cambiamento di rotta: non lasciamoci scappare anche quest’occasione!”.

Sul Col de Jaman Laurent Seydoux, membro del Comitato dell’Iniziativa delle Alpi e vicepresidente dei Verdi liberali svizzeri, come pure Alexis Bally, Granconsigliere vodese e membro dell‘associazione tranfrontaliera Pro Mont-Blanc, hanno ricordato che „i veri problemi di traffico non si trovano di certo al Gottardo ma negli agglomerati svizzeri e hanno espresso il loro sostegno al trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia“.

Contatti:
Marina Carobbio Guscetti, Lumino TI, Vicepresidente dell’Iniziativa delle Alpi, Consigliera nazionale, 079 214 61 78
Laurent Seydoux, Plan-les-Ouates GE, membro del Comitato dell’Iniziativa delle Alpi, Vicepresi-dente dei Verdi liberali Svizzera, 079 203 74 05
Alf Arnold, Direttore dell’Iniziativa delle Alpi, 079 711 57 13