Le Alpi sono uno spazio vitale particolarmente sensibile. Per questo sono protette da disposzioni specifiche. Il Consiglio federale vuole minare questa protezione con il raddoppio della galleria stradale del Gottardo. Con i tradizionali falò, accesi sabato sera, l’Iniziativa delle Alpi lancia un appello alla politica, affinché confermi la protezione delle Alpi e persegua una politica dei trasporti ragionevole, così come vuole anche la popolazione.
Non è politicamente agevole assicurare una particolare protezione alle Alpi. Così come non è agevole affermare una politica dei trasporti indipendente nei confronti dell’Europa. Tuttavia, proprio questo è di grande importanza per la Svizzera e per i paesi alpini a noi vicini. Per questo motivo sabato si sono accesi falò d’allarme in tutto l’arco alpino, nell’ambito della tradizionale azione „falò delle Alpi“. L’Iniziativa delle Alpi quest’anno ha infiammato i suoi falò in Ticino, a Melano, e nel Canton Vaud, sul Col de Jaman.
Il Consiglio federale vorrebbe scavare un secondo tubo stradale al Gottardo. Ciò renderebbe le Alpi svizzere ancora più attrattive per i camion in transito. Già oggi transita annualmente il doppio di mezzi pesanti di quanto permettano la Costituzione e la legge. Strumenti efficaci per trasferire sulla ferrovia le merci in transito da confine a confine nella misura richiesta, finora il Consiglio federale non ne ha adottati. Da ormai quasi 20 anni, tende piuttosto a insabbiare il trasferimento strada/ferrovia voluto dal popolo.
A Melano, la Consigliera nazionale ticinese Marina Carobbio Guscetti, membro del Comitato dell’iniziativa delle Alpi, ha affermato che “costruire un secondo tunnel autostradale al San Gottardo significherebbe continuare con una mobilità insostenibile e aumentare il traffico su strada con gravi conseguenze per tutto l’arco alpino e sull’asse nord–sud dal punto di vista della salute della popolazione, già oggi sottoposta a livelli di inquinamento altissimi, come pure per l’ambiente. E’ assai significativo che quest’anno il tradizionale falò delle alpi si tenga a Melano, affiancandosi ad altri falò, che da ben 25 anni sono accesi in tutto l’arco alpino con lo scopo di lanciare un appello alla politica, affinché confermi la protezione delle Alpi e persegua una politica dei trasporti ragionevole”. La Granconsigliera ticinese Greta Gysin, membro del Consiglio delle Alpi, si ha sottolineato che “l’ultima cosa di cui il Ticino ha bisogno è un secondo tubo al Gottardo. Il nostro territorio e la nostra salute hanno già sofferto abbastanza. Il traffico su strada va ridotto, non facilitato! Alptransit darà un contributo essenziale al cambiamento di rotta: non lasciamoci scappare anche quest’occasione!”.
Sul Col de Jaman Laurent Seydoux, membro del Comitato dell’Iniziativa delle Alpi e vicepresidente dei Verdi liberali svizzeri, come pure Alexis Bally, Granconsigliere vodese e membro dell‘associazione tranfrontaliera Pro Mont-Blanc, hanno ricordato che „i veri problemi di traffico non si trovano di certo al Gottardo ma negli agglomerati svizzeri e hanno espresso il loro sostegno al trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia“.
Contatti:
Marina Carobbio Guscetti, Lumino TI, Vicepresidente dell’Iniziativa delle Alpi, Consigliera nazionale, 079 214 61 78
Laurent Seydoux, Plan-les-Ouates GE, membro del Comitato dell’Iniziativa delle Alpi, Vicepresi-dente dei Verdi liberali Svizzera, 079 203 74 05
Alf Arnold, Direttore dell’Iniziativa delle Alpi, 079 711 57 13