Fabio Pedrina, Consigliere nazionale e presidente dell’Iniziativa delle Alpi
Il trasferimento del traffico merci attraverso le Alpi è ancora agli inizi, a causa delle indecisioni della politica del Consiglio federale. L’Iniziativa delle Alpi adesso esige che i termini, del resto già prorogati di cinque anni, vengano strettamente rispettati. L’applicazione tempestiva dell’articolo costituzionale di protezione delle Alpi costituirà un banco di prova del funzionamento della nostra democrazia diretta e della credibilità delle nostre autorità.
Approvando il 20 febbraio 1994 l’articolo costituzionale sulla TTPCP, il popolo svizzero ha fatto un passo coraggioso nel campo della politica dei trasporti. Vent’anni dopo l’inizio delle discussioni su di una nuova tassa per il traffico pesante, che avevano dapprima condotto unicamente ad una tassa forfetaria, questo passo ha portato all’introduzione della nuova tassa al 1° gennaio 2001. Se in un primo tempo potevamo temere che questa tassa avrebbe portato ad un isolamento della Svizzera, oggi possiamo constatare con soddisfazione che ciò non è il caso. La TTPCP è uno degli strumenti per la concretizzazione dell’articolo costituzionale di protezione delle Alpi che il popolo aveva approvato lo stesso 20 febbraio 1994. Non va però trascurato il fatto che il rincaro del trasporto stradale generato dalla TTPC viene compensato dal contemporaneo aumento di limiti di carico che convoglia su strada maggiori quantitativi di merci attraverso le Alpi, nonostante il numero complessivo di autocarri in transito sia diminuito. L’evoluzione positiva riscontrata negli ultimi anni, in particolar modo paragonata all’evoluzione registrata al Brennero, deve così essere relativizzata. Nell’autunno 1994, il Consiglio federale aveva già presentato un proprio progetto per l’applicazione dell’articolo costituzionale di protezione delle Alpi, che prevedeva di definire il quadro legale entro il 1997, per poi procedere all’applicazione nel corso del 1998. In seguito, è però intervenuto l’accordo sui trasporti terrestri, per cui la legge sul trasferimento ha potuto entrare in vigore in via provvisoria solo al 1° gennaio 2001, contemporaneamente all’accordo stesso e alla TTPCP. La legge è poi limitata al 2010, come del resto il finanziamento quadro per la promozione del traffico merci per ferrovia. Il termine voluto dal popolo per il trasferimento del traffico (2004) è ormai scaduto senza risultati e la stessa situazione rischia di ripresentarsi per il termine previsto nella legge sul trasferimento da Parlamento (2009). Il motivo va ricercato nelle indecisioni della politica del Consiglio federale. I provvedimenti previsti e intrapresi sono senza dubbio validi, ma ormai sappiamo che TTPCP, NTFA, riforma delle ferrovie e controlli dei mezzi pesanti non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi posti dal popolo. Sono ormai 11 anni che il sovrano ha affidato al Consiglio federale l’incarico di trasferire su ferrovia il traffico merci in transito attraverso le Alpi, conferendogli anche le competenze necessarie. Il Consiglio federale potrebbe infatti ricorrere alla via dell’ordinanza (art. 84 cpv. 2 in relazione con l’art. 182 cpv. 1 della Costituzione, che corrisponde all’articolo 36sexies introdotto dall’Iniziativa). Queste competenze sono però rimaste inutilizzate, in quanto il Consiglio federale ha sempre fatto preferito ricorrere alla più lenta procedura legislativa, lasciando oltretutto dapprima trascorrere 10 anni. Così non si può più andare avanti! Per l’Iniziativa delle Alpi è chiaro che l’articolo costituzionale di protezione dell’arco alpino deve essere applicato entro il 2009. La tutela delle Alpi non è ormai più solo una questione ambientale, ma costituisce anche un banco di prova della nostra democrazia diretta e della credibilità delle nostre autorità. La mancanza di fiducia di cui gode il Consiglio federale da parte della popolazione è in parte anche da ascrivere all’articolo di protezione delle Alpi. L’auspicata apertura verso l’Europa potrà avvenire solo se Consiglio federale e Parlamento terranno in debito conto il popolo e la sua volontà. Le autorità non possono trincerarsi dietro presunti problemi di carattere internazionale per nascondere la loro mancanza di volontà di concretizzare la volontà del popolo. Nel campo della politica dei trasporti, l’Europa sta seguendo la via tracciata dalla Svizzera, aspettando che quest’ultima compia ulteriori e coraggiosi passi in avanti nel campo del trasferimento del traffico. Con della borsa dei transiti alpini, la Svizzera ha presentato un’altra idea nuova, efficace e realizzabile.