L’asse del Brennero è a quattro corsie e vi circola un numero di veicoli pesanti doppio rispetto al San Gottardo: nel 2013 sono stati 1,9 milioni. Uno scenario altrettanto agghiacciante si prospetta anche per il San Gottardo, perché con un secondo tubo esso diverrebbe il collegamento stradale più breve – a quattro corsie – fra il nord e il sud d’Europa. Cronaca di un viaggio in auto da Innsbruck (A) a Bolzano (I).
Interamente a 4 corsie e con il doppio dei camion rispetto al Gottardo: l’autostrada sul Passo del Brennero. Fotolia.com
Il Brennero unisce Italia e Austria e, con i suoi 1370 m sul livello del mare, rappresenta il valico più basso di tutto l’arco alpino, tanto da essere già utilizzato dai Romani. Nei secoli, il traffico di transito ha significato ricchezza per le due località di Innsbruck e di Bolzano, oltre a scambi culturali. I ravioli italiani sono diventati una specialità tirolese con il nome di «Schlutzkrapfen». Una conferenza in programma nel Tirolo ci ha portato in Austria, e così abbiamo scelto di passare da Innsbruck alla volta del Brennero. Il tempo autunnale è splendido in questo venerdì di ottobre. Sulla strada riconosciamo il famoso trampolino del salto con gli sci del Bergisel, realizzato dall’archistar anglo-irachena Zaha Hadid, per imboccare in seguito l’autostrada A13 del Brennero verso sud.
Due colonne di camion
I veicoli pesanti che ben presto cominciamo a superare incolonnati nel loro faticoso viaggio verso la montagna, recano numeri di targa da tutta l’Europa. Lo spazio diventa paurosamente stretto in prossimità dei cantieri. Sul lato opposto, il quadro non si differenzia molto: TIR, furgoni, pullman, camper e il «normale» traffico di autovetture.
L’autostrada del Brennero fra l’Austria e l’Italia è stata inaugurata nel 1971, una decina d’anni prima della galleria stradale al San Gottardo. Oggi il traffico pesante che vi transita è ben maggiore di tutte le altre autostrade dell’intero arco alpino. Dei quasi due milioni di autotreni l’anno, oltre l’80 per cento è costituito da puro traffico di transito, con una tendenza in costante aumento.
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Da anni la popolazione locale soffre per questa valanga di veicoli. E insorge. «I veleni e il rumore rubano qualità di vita e anni di esistenza soprattutto ai bambini e alle persone anziane lungo l’asse di transito», spiega ad esempio Christoph Moar, 42 anni, imprenditore del settore informatico, fondatore del movimento «Frisch Luft – Aria Fresca». Dal 2010 siede nel consiglio comunale di Chiusa (Alto Adige) e chiede «interventi immediati per il contenimento del traffico di transito e per ridurre gli effetti nocivi per la popolazione lungo le vie di transito.»
Alla stessa conclusione giunge anche la «Federazione protezionisti Sudtirolesi» (Dachverband für Natur- und Umweltschutz Südtirol). Secondo il suo segretario generale, Andreas Riedl, al momento i valori di ossidi d’azoto sono superati per il 50 fino al 100 per cento. Elevate concentrazioni di polveri sottili e di ossidi di azoto sono all’origine di asma, casi di ictus e cancro ai polmoni. «Ma anziché fare qualcosa per proteggere la salute e l’ambiente, la politica preferisce accettare le sanzioni pecuniarie di Bruxelles», continua Andreas Riedl. In totale, nell’area Altoatesina sarebbero 40’000 le persone toccate direttamente dal superamento dei limiti di ossidi di azoto, provocato in misura preponderante essenzialmente dal trasporto delle merci.
24 corsie di casello
Poco dopo Innsbruck raggiungiamo l’immenso casello di Schönberg, con le sue 24 corsie per riscuotere i soldi necessari alla manutenzione dell’autostrada transalpina. Nonostante la sua dimensione, in condizioni di traffico intenso le corsie non bastano per assorbire il flusso di veicoli. Code chilometriche ne sono la conseguenza. Poi la strada si fa più ripida, il paesaggio diventa alpino. Su lunghe tratte l’autostrada del Brennero, incollata ai versanti su lunghe file di pilastri, domina il paesaggio della Valle di Vipiteno. Sul lato austriaco, ponti e viadotti fanno quasi un terzo dell’autostrada.
Konrad Bergmeister, professore all’Università di Vienna e presidente della Libera Università di Bolzano, è nato a Brixen, nell’Alto Adige lungo l’autostrada del Brennero. Per nove anni ha svolto la funzione di direttore tecnico e ingegnere capo dell’autostrada sul lato tirolese e come tale riconosce gli aspetti positivi dell’autostrada, che ha reso più accessibili i villaggi. Ma anche lui dice: «Il traffico attuale compromette pesantemente la qualità dello spazio vitale lungo il corridoio del Brennero.»
Dal 2006 Konrad Bergmeister dirige la società Galleria di Base del Brennero BBT SA. Analogamente a quella del San Gottardo, la società costruisce la galleria di base ferroviaria tra l’Austria e l’Italia. L’apertura è prevista per la fine del 2026. Per Bergmeister è palese che, come al San Gottardo, il trasferimento sulla ferrovia è una necessità per il Brennero: «Il trasferimento e il dosaggio del traffico lungo i singoli corridoi richiedono misure logistiche e gestionali internazionali.»
Commercio europeo
Dopo poco più di un’ora raggiungiamo il Passo del Brennero. La zona del passo assomiglia a una zona industriale di una grande città. Centinaia di camion posteggiati su ambo i lati dell’autostrada. Treni merci fermi sui binari della Ferrovia del Brennero. Le marche rinomate di una cinquantina di «Brand Stores» attendono i clienti solventi nel gigantesco centro commerciale sul lato occidentale della strada. Del mondo, dell’identità e della natura alpina non v’è più traccia – qui domina il commercio europeo.
Il cielo gradualmente si copre di nubi. Più arriviamo verso sud, e più i vigneti segnano il paesaggio. I castelli e i forti che troneggiano sui ripidi versanti sembrano vegliare le interminabili colonne di camion e automobili. Una cosa è chiara: la Svizzera ha la fortuna di inaugurare la nuova galleria di base del San Gottardo tra pochi mesi e di poter trasferire le merci sulle rotaie. Nessuno in Svizzera vuole 2 milioni di veicoli pesanti come sul Brennero. Impediamo un secondo tubo sul Gottardo, per evitare uno sviluppo come sul Brennero!
NO il 28 febbraio 2016!
Il Consiglio federale ha fissato per il 28 febbraio 2016 la data per la votazione sul 2° tubo del San Gottardo. Abbiamo bisogno di attivisti da tutti gli angoli della Svizzera. Aiutate a fermare un progetto miliardario inutile con un deciso NO!