Nel 2016 al Gottardo entrerà in funzione la più lunga galleria del mondo. A Rotterdam ci sono più di 40 chilometri di impianti portuali da potenziare.
C’è una connessione? Regula Rytz* èandata a vedere.
(tob) Il porto di Rotterdam sarà ampliato con investimenti di tre miliardi di euro.
È una cosa che dovrebbe interessareanche la Svizzera?
Sì, deve interessarci. È quanto ho potuto constatare durante un viaggio con laCommissione dei trasporti del Consiglio nazionale. Viaggiando attraverso quello che è il terzo porto marittimo al mondo, mi sono resa conto di cosa potrebbero essere le conseguenze. Solo fra l’Asia e l’Europa il volume degli scambi cresce del 9%all’anno. Fino al 2050 ci si aspetta unraddoppio dei trasporti di merci a livello globale. Le merci trasportate per navenaturalmente non restano nel porto diRotterdam, bisogna portarle a destinazione. È qui che siamo toccati, eccome! Uno dei principali corridoi per le merci porta da Rotterdam a Genova, passando da Basilea – e quindi nel cuore della Svizzera.
Nei porti olandesi si pensa a come le merci debbano continuare il loro viaggio?
La società portuale di Rotterdam considera l’intera catena logistica e di trasporto. Poiché anche in Olanda le autostrade sono sovraccariche, si vuole deviare il flusso dei container sulle rotaie e sul Reno. Gli Olandesi hanno costruito una nuova linea ferroviaria esclusivamente per il traffico delle merci dal porto di Rotterdam fino al confine con la Germania.
Dobbiamo aspettarci un aumento del traffico?
Sì, purtroppo è così. Anche se riusciamo a trasportare più merci sulla ferrovia e suifiumi, il traffico sulle strade è destinato a crescere ulteriormente. È unaconseguenza negativa del commercio mondiale, che ha effetti sempre più assurdi. Per esempio, a Rotterdam abbiamo visto enormi depositi di lignite. Poiché, con lo sfruttamento di gas di scisto, gli USA riducono la lorodipendenza energetica dall’estero, ora il carbone sudamericano viene esportato a prezzi stracciati a Rotterdam, per poiessere bruciato in Germania. Così sisilura la svolta energetica e la protezione delclima. Solo la verità dei costi nei trasporti potrebbe cambiare le carte in tavola.
Con quali effetti bisogna fare i conti in Svizzera?
L’Ufficio federale dei trasporti confida che, dopo l’apertura della galleria di base del Gottardo, ci sarà un sensibile effetto di trasferimento per i trasporti di container. Sarà ancora maggiore col previsto corridoio di 4 metri per i semirimorchi. Non di meno, secondo le previsioni, 1,4 milioni di mezzi pesanti prenderanno d’assalto lenostre Alpi nel 2030, invece degli 1,2milioni attuali. Quindi, a meno di cambiamenti radicali, marciamo sul posto.
Perché ci sono così tante merci che da Rotterdam viaggiano verso l’Italia?
Anche l’Italia ha grossi porti marittimi.È vero, ma in parte sono in posizionesfavorevole o in cattive condizioni.Persino merci provenienti dalla Cina e dal Vicino Oriente circumnavigano l’Africa perarrivare a Rotterdam. È una situazioneassurda: carichi marittimi non vengono consegnati a Genova, ma a Rotterdam, per poi essere portati in Italia attraverso la Svizzera. O la Svizzera costruisce l’infrastruttura per questa follia. Oppure trovasoluzioni più intelligenti e introduce laborsa dei transiti alpini.
Qual è l’importanza della galleriaferroviaria di base al Gottardo?
Che qui la Svizzera stia facendo un passo avanti, è un fatto riconosciuto. Anchel’Olanda ha investito parecchio nellaferrovia. Tuttavia, il traffico combinato funziona solo se anche la Germania el’Italia assicurano i collegamenti. Inoltre, sarebbe importante l’ampliamento deiporti sul Reno a Basilea e l’allacciamento alla NTFA. Le ricette per un trasporto delle merci più ecologico ci sono. Peròl’aumento del commercio mondiale cicatapulterà sempre di nuovo alla casella di partenza, se la politica non saprà adottare le contromisure necessarie.
Quindi la Svizzera è in grado di agire?
Grazie all’iniziativa delle Alpi, la Svizzera ha una buona base di partenza. Tuttavia, se i quantitativi di merci internazionali esplodono, ci vorrà molto coraggio politico per fermare la valanga del transito. In quest’ottica, la fisica è più affidabile della politica. Vuol dire: solo se nonapriamo definitivamente le cataratteall’invasione dei camion, gli autotrasportatori cercheranno altre soluzioni!
Allude al raddoppio del Gottardo.
Sì, la costruzione di un secondo tunnelverrebbe interpretata come ladisponibilità della Svizzera a fronteggiare la crescita del traffico anche su strada. Se un’infrastruttura è disponibile, la si usa – per ilresto son solo favole. Perciò la Svizzera hasolo una possibilità: deve limitare lecapacità di transito. Con l’introduzione della borsa dei transiti alpini puògarantire all’economia un accesso efficiente, equo e trasparente alle possibilità di trasporto disponibili.Logistica invece di catrame e cemento – solo così possiamo portare avanti lapolitica di trasferimento. Non è il caso di sovvenzionare la valanga di camion inviaggio da Rotterdam aGenova con unsecondo tunnel stradale al Gottardo.