Il surriscaldamento climatico è, finalmente, sulla bocca di tutti. Gli inverni miti e le estati roventi hanno ormai reso evidente che c’è qualcosa che non va. Parlarne però non basta. Sin dalla sua fondazione, l’Iniziativa delle Alpi si impegna per una forte riduzione del traffico, che attualmente genera un terzo dei gas responsabili dell’effetto serra.
gd. Le Alpi sono una regione particolarmente sensibile. Il surriscaldamento della terra genera conseguenze particolarmente marcate . L’Iniziativa delle Alpi non ha quindi aspettato che la politica, i media e le varie conferenze affrontassero finalmente il tema del surriscaldamento del clima, ma richiede da vent’anni il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. Proteggere le Alpi significa anche proteggere il clima.
Il clima continua però a riscaldarsi. Le cause sono chiaramente identificabili nell’aumento di gas che creano l’effetto serra. A seconda dei provvedimenti che prenderemo, alla fine del 21° secolo la temperatura media sarà aumentata di 1,1 – 6,4 gradi. Per questo dobbiamo reagire.
In Svizzera, ogni abitante emette all’anno 8 tonnellate di CO2 (traffico aereo compreso). Le piante e i mari possono assorbire una parte di questo gas che genera l’effetto serra, ma solo nella misura di 1–2 tonnellate per abitante. Per non influire sul bilancio del CO2, la Svizzera dovrebbe pertanto ridurre le sue emissioni di oltre l’80%.
Kyoto – risultato possibile trasferendo le merci
Nell’ambito degli accordi di Kyoto, la Svizzera si è impegnata a ridurre entro il 2012 le sue emissioni dell’8% rispetto al livello del 1990. Se venisse concretizzata la rivendicazione dell’iniziativa delle Alpi di ridurre entro il 2009 il numero degli autocarri in transito attraverso la Svizzera a 650’000, la Svizzera avrebbe centrato gli obiettivi di Kyoto almeno per quanto riguarda il trasporto merci. Il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia permetterebbe infatti di ridurre le emissioni del traffico stradale del 9%.
L’Iniziativa delle Alpi è più attuale che mai
L’Iniziativa delle Alpi non si limita però a chiedere il trasferimento del traffico merci su ferrovia, ma si impegna anche in favore di una riduzione generale degli spostamenti. Chiediamo quindi che vengano creati cicli economici regionali che riducano le distanze tra produttori e consumatori, evitando trasporti inutili e assurdi. Questo è l’unico modo che permette di ridurre le emissioni nocive del traffico dell’80%.
In Svizzera vi è un’iniziativa popolare che, per proteggere il clima, chiede la riduzione del 30% delle emissioni entro il 2020. L’Iniziativa delle Alpi intende sostenerla con tutta la sua esperienza, raccolta in una lotta che dura da ben 13 anni per concretizzare un articolo costituzionale. La responsabilità di agire in modo da non nuocere al clima compete però a ognuno di noi.