Quest’estate la Commissione europea valuta l’approvazione a livello europeo dei gigaliner. Questo aprirebbe la strada a camion lunghi 25 metri e da 60 tonnellate. Anche se la Svizzera non fa parte dell’UE, aumenterà la pressione per consentire l’uso dei mega-camion anche sulle strade svizzere. Dopo tutto, il corridoio nord-sud è uno degli assi di trasporto più importanti d’Europa.
Gigaliner, monster truck o megatruck: in Svezia e Finlandia questi mega-camion, lunghi circa 25 metri e pesanti 60 tonnellate, sono già utilizzati in gran numero. In Germania, i gigaliner sono già ammessi su 11’600 chilometri di rete stradale. In altri Paesi europei, come Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Portogallo, Spagna e Repubblica Ceca, il loro utilizzo è attualmente in fase di sperimentazione. Quando, nel 2012, la Commissione europea ha voluto introdurre un’omologazione semplificata per i gigaliner, ha incontrato una forte resistenza da parte della popolazione. Ora, quasi 10 anni dopo, sotto la spinta della Germania e del suo ministro dei trasporti Volker Wissing (partito liberale FDP), si vuole avviare un nuovo tentativo di autorizzare questi mostri in tutta Europa. Se questa proposta andasse in porto, probabilmente avrebbe conseguenze di vasta portata anche per la Svizzera, sebbene l’accordo sui trasporti terrestri tra la Svizzera e l’UE limiti il peso massimo dei camion a 40 tonnellate. Ma l’UE farà tutto il possibile per garantire che i mega-camion siano ammessi almeno sul corridoio nord-sud, che è un asse rilevante anche per l’Europa.
I mega-camion sono tutt’altro che ecologici
I camion più lunghi e pesanti possono trasportare più merci. La lobby europea dell’autotrasporto ha quindi argomentato per anni che i suoi Gigaliner sono la «soluzione ecologica» per il trasporto delle merci, perché ciò potrebbe far risparmiare viaggi di camion in futuro. Ma è vero il contrario. Poiché la strada è ancora troppo economica rispetto alla ferrovia, il risultato sarebbe un massiccio spostamento del trasporto merci sulla strada. Pertanto, in caso di approvazione, in futuro ci saranno più camion anziché meno sulle strade e le emissioni di CO2 continueranno ad aumentare.
Cosa significano i gigaliner per la rete stradale svizzera e per la politica di trasferimento
Il Consiglio federale ha già dichiarato, dopo la conclusione dell’accordo sul trasporto terrestre, che la Svizzera potrebbe subire pressioni da parte dell’UE per autorizzare in tutto o in parte i gigaliner, nonostante il diffuso rifiuto da parte della popolazione. Anche l’Ufficio federale delle strade (USTRA) lo afferma in una presa di posizine sul suo sito internet: «Nell’UE si sta cercando di aumentare la lunghezza e il peso dei veicoli fino a un massimo consentito di 25 metri e 60 tonnellate (…). Se la Commissione europea deciderà di adeguare i regolamenti di conseguenza, la Svizzera potrebbe subire pressioni per adeguare i propri limiti di lunghezza e di peso (…) nonostante l’ampio rifiuto politico dell’ammissione dei mega-camion e quindi consentire in tutto o in parte i gigaliner anche in Svizzera». Per valutare l’impatto sulla rete stradale svizzera, nel 2011 l’USTRA ha condotto un’analisi. È giunto alla conclusione che un’approvazione generale dei gigaliner non è assolutamente possibile. L’infrastruttura per questi mostri della strada è carente in ogni punto. Numerosi incroci, collegamenti su strade ad alta capacità e rotatorie non sono progettati per loro. Inoltre, i ponti e le gallerie non sono progettati per i mega-camion e la sicurezza non sarebbe più garantita, soprattutto per il trasporto di merci pericolose. La rete stradale svizzera collasserebbe in brevissimo tempo e l’ampliamento dell’infrastruttura costerebbe miliardi di franchi.
L’Iniziativa delle Alpi ha previsto delle disposizioni nel caso si prospetti un’ammissione dei gigaliner. Sotto la guida dell’ex Presidente dell’Iniziativa delle Alpi Fabio Pedrina, si è formata una coalizione di 47 organizzazioni, grazie alla quale sono stati fissati nella legge sulla circolazione stradale (LCStr) non solo il peso massimo, ma anche la lunghezza, l’altezza e la larghezza massime dei camion. Ciò significa che eventuali modifiche potranno essere combattute con un referendum.