Con la NTFA il Ticino e la Svizzera tedesca si avvicinano di molto.
Le regioni occidentali del paese invece ne approfittano ben poco. Per Jacques Lévy del Politecnico di Losanna adesso è quindi ora che si investano più soldi nella tratta Ginevra–Berna–Zurigo–San Gallo.
ip. La NTFA ha solo uno scarso influsso sulla Romandia, poiché la Svizzera occidentale e l’Italia sono collegate tramite il Passo del Sempione. «Sul Ticino, tuttavia, la NTFA avrà un forte impatto, quasi come un’enorme onda», è convinto Panagotis Tzieropolus, pianificatore del traffico presso il Politecnico di Losanna.
Anche Jacques Lévy, che insegna geografia e urbanistica allo stesso ateneo, è convinto che la trasversale ferroviaria alpina prometta grandi vantaggi per la Svizzera italiana. «La NTFA non riduce solo la distanza, rafforza anche il collegamento fra il cuore della Svizzera, il Ticino e il Norditalia».
Collegare meglio le regioni urbane
Però, ora che la ferrovia è stata potenziata sul corridoio nord-sud, Jacques Lévy chiede anche il rafforzamento dell’asse est–ovest. Ora, dopo il successo dei lavori al Gottardo, si dovrebbe quindi riprendere la discussione sul miglioramento del collegamento fra Ginevra e San Gallo. Complessivamente la Svizzera ha otto milioni di abitanti – spiega Lévy – gran parte dei quali abita nelle città sull’asse est–ovest. Già solo gli agglomerati transfrontalieri di Ginevra e Basilea hanno altrettanti abitanti di tutte le regioni rurali della Svizzera messe insieme. Lévy ritiene che i collegamenti fra le regioni urbane del nostro paese siano quindi da potenziare. È qui che si dovrebbe investire negli anni a venire, poiché qui si pongono le maggiori sfide per il futuro. «La reticenza nel rafforzare la Svizzera urbana frena lo sviluppo del paese», afferma Jacques Lévy.
Mentre la Francia investe nei collegamenti ad alta velocità, la Svizzera sviluppa una rete ferroviaria capillare su tutta la superficie. Una conseguenza negativa è la crescente dispersione degli insediamenti – soprattutto negli spazi urbani. Al contempo, ne sono indeboliti i collegamenti fra i centri economici. «Tutti i tragitti diventano più brevi, solo le città centrali non si avvicinano fra loro». Così il viaggio in treno da Ginevra a Zurigo dura quasi quanto quello fino alla capitale francese – e questo sebbene Parigi sia distante il doppio.
Ora tocca alla Romandia
Le NTFA al Lötschberg e al Gottardo costituiscono il cuore del corridoio ferroviario per le merci Rotterdam-Milano/Genova. Inoltre, la galleria di base del Gottardo collega in modo ottimale la Svizzera tedesca e il Ticino. Jacques Lévy sottolinea anche che, oltre al Ticino, è altrettanto importante collegare meglio la Svizzera occidentale a quella tedesca. «Un collegamento veloce fra Ginevra e Zurigo migliorerebbe la qualità nelle città svizzere e frenerebbe la dispersione urbana».
L’intenzione di costruire, dopo la galleria ferroviaria di base, anche un secondo tunnel stradale al Gottardo, contrasta con le richieste romande. Lo specialista di mobilità e sociologo Vincent Kaufmann, anch’egli insegnante al Politecnico di Losanna, definisce «un anacronismo svizzero» il progetto di raddoppio del Gottardo. Denuncia il «gioco politico» attorno a questo progetto stradale e critica la «mancanza di una prospettiva lungimirante».
L’eventuale secondo tubo stradale al Gottardo stride anche con l’intenzione di trasferire il traffico delle merci dalla strada alla ferrovia grazie alla NTFA. Ciò presuppone che la ferrovia diventi nuovamente più concorrenziale rispetto alla strada. Misure in questo senso potrebbero essere l’aumento del prezzo del diesel, rispettivamente della TTPCP, oppure il rispetto stringente dei tempi di lavoro degli autisti dei camion. Per il pianificatore del traffico Panagotis Tzieropulos è chiaro che, in ultima analisi, è necessaria la volontà politica per raggiungere l’obiettivo di trasferimento che ci si è posti.