C’è sempre ancora un 30 per cento di camion di troppo che attraversano le Alpi, rispetto a quanto permette la legge. Basta con la politica dei cerotti! Il Consiglio federale deve finalmente tirare il freno e trasferire sulla ferrovia il traffico pesante in eccesso nella regione alpina. Queste 4 “leve” possono ora essere azionate. Primo: fissare un obiettivo di trasferimento per il traffico interno e d’importazione e esportazione. Secondo: con la revisione 2023 della TTPCP adattare le tariffe secondo il principio di causalità. Terzo: promuovere l’innovazione nel traffico ferroviario. Quarto: inasprire le disposizioni di sicurezza per i trasporti su strada.
Nell’applicazione di nessun’altra legge si contravviene così fondamentalmente e senza conseguenze alla Costituzione, come invece avviene con la legge sul trasferimento. Eppure, è chiaro: ogni anno possono transitare dalle Alpi al massimo 650’000 camion. Il secondo periodo di grazia per l’attuazione dell’obiettivo è scaduto nel 2018 e da allora la situazione è diventata illegale. Anche quest’anno il numero massimo di camion è stato superato già in settembre. Nonostante l’effetto Corona, con 863.000 camion invece dei 650.000 autocarri permessi nelle Alpi, l’obiettivo di trasferimento è stato chiaramente mancato anche nel 2020. Sulla base del volume di 457.000 camion nel primo semestre, nel 2021 dovrebbero passare circa 900.000 mezzi pesanti. Conclusione: il Consiglio federale non è in grado di adempiere al mandato popolare formulato nella legge sul trasferimento. Su www.iniziativa-delle-alpi.ch/trasferimento illustriamo perché anche un piano delle misure rimaneggiato revisionato non basta ancora per raggiungere l’obiettivo.
Perciò, in forza dell’incarico costituzionale fissato nell’articolo sulla protezione delle Alpi, presentiamo al Consiglio federale il seguente piano delle 4 leve.
1. Trasferire sulle rotaie più traffico interno e import/export
L’economia svizzera causa più di 500’000 transiti transalpini di camion. Solo il 41 per cento dei passaggi registrati è attualmente ancora dovuto al traffico di transito. Il punto di partenza per questo volume di traffico sono le regioni economiche in tutto il paese. Di conseguenza, è necessario un obiettivo di trasferimento ambizioso e vincolante per il traffico interno e d’importazione ed esportazione, che fissi la necessaria quota di traffico ferroviario. Seguendo l’esempio di altri Paesi, il Consiglio federale deve abbassare i prezzi che le composizioni ferroviarie pagano per la loro fascia oraria di utilizzo dei binari (prezzi di traccia). Inoltre, deve essere obbligatorio realizzare collegamenti ferroviari per nuove aree industriali, aree logistiche e centri di distribuzione. È anche necessario un modello sostitutivo per l’autostrada viaggiante (RoLa), che verrà interrotta nel 2028. Nel 2019 ha messo sui binari 87.000 camion completi. Ogni sforzo deve essere fatto per evitare che questi autocarri si riversino di nuovo sulla strada.
2. Sviluppare la TTPCP per più trasferimento e verità dei costi
Il Consiglio federale deve porre al centro della revisione della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) 2023 il trasferimento strada/ferrovia. Affinché il trasporto ferroviario abbia pari condizioni concorrenziali rispetto al trasporto stradale, il Consiglio federale e il Parlamento devono adottare dei correttivi, bilanciando la TTPCP secondo il principio causale. Oggi il settore dell’autotrasporto contribuisce solo con 1 miliardo di franchi alla copertura dei costi dell’inquinamento, del rumore, dei danni climatici, alla natura e al paesaggio, degli incidenti e degli ingorghi. È invece in debito di altri 1,35 miliardi l’anno.
Per non farli pagare sempre alla collettività, questi costi devono essere internalizzati nella TTPCP. Nell’ambito della votazione per l’introduzione della tassa sul traffico pesante nel 1998, il popolo aveva approvato un livello di tassazione ben più alto. Oggi la Svizzera non sfrutta appieno neppure il livello massimo, più basso, della TTPCP successivamente negoziato con l’UE nell’accordo sul trasporto terrestre. Al contempo, l’Iniziativa delle Alpi si rallegra per l’impostazione già decisa a livello parlamentare e ora confermata nel rapporto sul trasferimento 2021 dal Consiglio federale per un prezzo differenziato secondo le diverse categorie d’emissione di CO2. Chi emette più CO2 passa alla cassa. I veicoli con trazione alternativa e minori emissioni devono pagare di meno, ma non essere del tutto esentati dalla tassa. Questo sarebbe corretto, poiché anche questi veicoli causano parecchi costi esterni.
3. Promuovere le innovazioni nel trasporto delle merci
Primo: il Consiglio federale deve ancorare nella legge obiettivi di flotta ambiziosi per ridurre le emissioni di CO2 dei nuovi camion. Secondo: con un programma promozionale, il Consiglio federale deve rendere gruabili (trasferibili con gru) e quindi trasportabili con la ferrovia, i semirimorchi dei camion. Il potenziale è enorme: quasi il 95 % degli 863’000 camion transitati dalle Alpi nel 2020 non soddisfaceva questo criterio. Terzo: l’UE – e anche la Svizzera – hanno recentemente concordato un accoppiamento automatico e digitalizzato dei convogli ferroviari. Così in futuro sarà possibile manovrarli più velocemente e con maggiore efficienza. Poiché tempo e costi sono fattori concorrenziali centrali per la logistica, la Confederazione deve accelerare l’ammodernamento dei 40’000 vagoni merci della rete ferroviaria svizzera.
4. Aumentare la sicurezza per le persone e per l’ambiente
Un divieto dei trasporti pericolosi al Sempione è ineluttabile. L’autoimpegno decretato dal governo e dalle imprese del Vallese per risolvere o mitigare il problema ha più volte dimostrato di non avere quasi alcun effetto. Il divieto non solo protegge i residenti e tutti gli utenti della strada, ma anche gli animali, le piante e le sorgenti sotterranee del Sempione. Sarebbe anche uno stimolo al trasferimento su ferrovia. Con un divieto, il Consiglio federale metterebbe in un sol colpo 11’000 camion all’anno sui binari. Anche per i trasporti pericolosi le merci dovrebbero essere trasportate con la ferrovia, molto più sicura. Almeno da una certa distanza di percorso.
Le quattro singole “leve” per l’accelerazione del trasferimento sono approfondite sul sito internet. Qui sono reperibili anche i commenti dell’Iniziativa delle Alpi sul pacchetto di misure insufficiente del Consiglio federale: www.iniziativa-delle-alpi.ch/trasferimento