Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Nazionale ha deciso di dare un segnale di via libera alla borsa dei transiti alpini. Tuttavia, ciò non basta per introdurla in tempi brevi. Anche il Consiglio nazionale ha rinviato il trasferimento del traffico merci di altri dieci anni.
aa. La maggioranza borghese del Parlamento è sempre ancora restia ad applicare coerentemente l’articolo sulla protezione delle Alpi deciso dal popolo 14 anni fa. Il Consiglio degli Stati vuol far passare ancora due volte in Parlamento la questione del trasferimento: per la ratifica dei trattati con l’estero e per l’approvazione di una legge sulla borsa dei transiti alpini (BTA). Il Nazionale lascia almeno al Consiglio federale la competenza per l’approvazione dei trattati. Ma anche così ci vorranno anni prima che la borsa dei transiti sia finalmente realizzata.
Nel frattempo il traffico pesante in transito dalle alpi continuerà con ogni probabilità a crescere, visto che il Consiglio federale non ha a disposizione nuovi strumenti per trasferirlo sulla ferrovia. Perciò è solo una piccola consolazione che sia gli Stati sia il Consiglio nazionale abbiano deciso, come obiettivo transitorio, che a partire dal 2011 il numero dei camion in transito dalle Alpi vada ridotto a un milione (oggi 1,3 milioni, obiettivo 0,65 milioni).
La politica della maggioranza del consiglio Nazionale è contraddittoria: da una parte si rinvia il trasferimento dalla strada alla rotaia, adducendo che la ferrovia non dispone della capacità di trasporto necessaria per il traffico merci. D’altra parte, la maggioranza non approva i 100 milioni necessari per miglioramenti puntuali urgenti sulla linea del Gottardo. Questa modesta somma avrebbe permesso di far circolare un treno merci supplementare ogni ora a partire dal 2013. Già solo questo aumento della capacità corrisponde a 4 milioni di tonnellate/anno e quindi a metà dell’incarico di trasferimento.
Miglior uso della ferrovia
Perlomeno il Consiglio nazionale ha approvato una modifica dei prezzi di traccia. Questi ultimi saranno fissati in modo da sfruttare al meglio le capacità di trasporto ferroviarie esistenti. Se, grazie alla differenziazione dei prezzi, i treni si distribuiranno meglio sull’arco della giornata e della settimana, ciò permetterà di trasportare 4 milioni di tonnellate/anno di merci in più attraverso la Svizzera, senza dover costruire un solo metro di nuovi binari. Un progresso soddisfacente sono anche i 200 milioni di franchi che il Nazionale vuole mettere a disposizione per il traffico merci non transalpino nel periodo 2011–2015. Questa somma non è destinata solo al traffico combinato, ma anche al trasporto in carri completi e a soluzioni innovative.
Iniziative dal Ticino e da Uri
Probabilmente in dicembre sarà di nuovo il turno del Consiglio degli Stati. Ci sono due ragioni perché i senatori rivedano la loro attuale posizione: prima di tutto sono pendenti due iniziative cantonali dei Cantoni Ticino e Uri, che chiedono un’accelerazione del trasferimento dalla strada alla ferrovia e l’introduzione della borsa dei transiti. In secondo luogo, il Consiglio ha una nuova composizione rispetto alla prima tornata parlamentare sulla legge sul trasferimento, che è stata affrontata prima delle elezioni federali.