13. Marzo 2008

Per l’Iniziativa delle Alpi il buco finanziario delle FFS Cargo dimostra la necessità di modificare in tempi brevi le condizioni quadro per il trasporto delle merci. Un elemento determinante di questa politica è la borsa dei transiti.

Da tredici anni il mondo politico schiva la patata bollente del trasferimento del traffico delle merci dalla strada alla rotaia. Adesso è veramente giunto il momento di agire! Nonostante sovvenzioni miliardarie al traffico delle merci sulla ferrovia, le FFS Cargo non riescono a trovare un equilibrio finanziario.

Sarebbe troppo unilaterale, dare unicamente la colpa al management delle FFS. Anche la politica ha le sue colpe, poiché non ha preso diverse decisioni importanti per il trasferimento del traffico. Per decenni s’è investito soprattutto nelle costruzioni stradali e per decenni il traffico pesante ha potuto danneggiare l’ambiente senza doverne pagare il prezzo. Le conseguenze le subiamo ancora oggi. Con Ferrovia 2000 e con l’Alptransit le priorità infrastrutturali sono state di nuovo spostate un po’ a favore della ferrovia. Gli effetti dell’introduzione della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni per compensare i costi esterni e del contemporaneo aumento del limite di peso dei camion non hanno tuttavia avuto l’effetto desiderato sul trasferimento del traffico, ma si sono annullati a vicenda. Così le condizioni quadro per il trasporto delle merci con la ferrovia sono tuttora insufficienti.

Tre obiettivi da centrare

L’Iniziativa delle Alpi lancia un appello ai politici a Berna a cogliere l’occasione che attualmente si presenta. Con l’introduzione della borsa dei transiti alpini è possibile raggiungere ben tre obiettivi:

Il traffico delle merci attraverso le Alpi si sposta finalmente sulla ferrovia, come il popolo ha deciso già nel 1994.
È possibile rinunciare gradualmente al costoso sovvenzionamento del trasporto ferroviario delle merci. I mezzi così liberati possono essere impiegati per il necessario potenziamento della rete ferroviaria, affinché l’aumento del trasporto delle merci su ferrovia non vada a scapito del traffico passeggeri.
Grazie all’incremento del volume di traffico sono necessari anche più ferrovieri e ferroviere, mentre FFS Cargo ha una buona possibilità di tornare nelle cifre nere.
Per ulteriori informazioni:
Fabio Pedrina, presidente IdA, 079 249 29 42
Alf Arnold, direttore, 079 711 57 13