20. Febbraio 2005

Il no popolare al controprogetto Avanti non ha impressionato più di tanto i politici. I vincitori dell’8 febbraio 2004 hanno pertanto dovuto presentare delle soluzioni al problema di traffico negli agglomerati urbani.

aa. Nonostante il chiaro NO del popolo svizzero al controprogetto Avanti, i politici di Berna ripropongono il minestrone di Avanti. La commissione parlamentare dei trasporti ha accolto l’iniziativa parlamentare inoltrata dal PPD dopo la votazione dell’8 febbraio 2004. Quest’iniziativa non si differenzia molto dal controprogetto rifiutato, ad eccezione dell’esclusione del secondo tunnel al Gottardo, ma con l’aggiunta della promozione della costruzione di strade nelle regioni di montagna. L’iniziativa prevede inoltre un fondo per i trasporti che non servirà solo al traffico negli agglomerati ma, con il pretesto di voler eliminare le strettoie, potrà pure essere destinato a sostenere l’ampliamento della rete delle strade nazionali in tutto il paese. Le proposte del Consiglio federale vanno nella stessa direzione. Con il fondo infrastrutturale si potranno finanziare sia i trasporti negli agglomerati, sia la costruzione delle strade nazionali. In tutte le proposte della Berna federale mancano chiare priorità a favore dei trasporti pubblici. Fondo solo per il traffico negli agglomerati I vincitori della votazione su Avanti non sono d’accordo e, a un anno dalla votazione, hanno presentato una loro proposta. L’Iniziativa delle Alpi, con ATA, WWF, Greenpeace e il Sindacato del personale dei trasporti SEV chiede un fondo alimentato dalle strade, volto a finanziare esclusivamente progetti per i trasporti pubblici e il traffico lento negli agglomerati. Per questo fondo la Confederazione dovrebbe mettere a disposizione 7,75 mia. di franchi nei prossimi 20 anni. La costruzione delle strade nazionali andrà invece finanziata come finora. Le organizzazioni ambientaliste rifiutano ulteriori contributi per la costruzione di strade al di fuori degli agglomerati. Più soldi per bus e ferrovia nelle regioni periferiche Alla tavola rotonda del 1. aprile 2004 l’IdA ha detto chiaramente che una proposta capace di ottenere il consenso della maggioranza deve tenere in considerazione anche gli interessi delle regioni periferiche e non può favorire solo gli agglomerati. La nostra proposta richiede però una nuova base legislativa. Con il sì alla nuova perequazione finanziaria il 28 novembre scorso, il popolo ha creato la premessa costituzionale per sovvenzionare le infrastrutture dei trasporti negli agglomerati. Il nuovo articolo costituzionale (art. 86) permette infatti l’impiego dei proventi dell’imposta sugli oli minerali e del contrassegno autostradale per «provvedimenti volti a migliorare l’infrastruttura dei trasporti nelle città e negli agglomerati». Le entrate provenienti dalle strade non possono purtroppo venir investite nei trasporti pubblici all’infuori degli agglomerati. Le organizzazioni ambientaliste propongono dunque di indennizzare le regioni periferiche nell’ambito della legislazione d’esecuzione della nuova perequazione finanziaria. Nella prevista modifica della legge federale sulle ferrovie, la Confederazione dovrebbe lasciare la quota d’indennizzo del traffico regionale nelle regioni periferiche al 70% invece di ridurla al 50% come previsto. In compenso, la quota per gli agglomerati potrebbe venir leggermente ritoccata verso il basso. In questo modo, per i trasporti pubblici nelle regioni periferiche ci sarebbero a disposizione 90 mio. di franchi in più, senza ulteriori sforzi finanziari da parte della Confederazione. Problema delle strettoie sulle linee d’accesso alla NFTA irrisolto L’IdA voleva contribuire con il fondo infrastrutturale a risolvere anche i problemi di capacità sulle linee d’accesso alla NFTA (v. Eco No 78). In occasione della delibera del messaggio concernente l’analisi delle capacità degli assi nord-sud della rete ferroviaria svizzera e la garanzia dei tracciati per le tratte rinviate della NFTA, l’IdA farà pressione per una soluzione a corto termine dei problemi più urgenti. Il consiglio nazionale tratterà il messaggio in primavera.